Bancomat clonato: come accorgersi e cosa fare?

14 gennaio
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Dai un’occhiata al saldo del tuo conto corrente e, nel guardare i movimenti del mese, ti viene un colpo: ci sono dei prelievi al Bancomat che non hai mai fatto. Non hai prestato la tessera a nessuno e tu sei sicuro di non avere preso dei soldi dallo sportello perché, guarda caso, nei giorni in cui risultano i prelievi eri all’estero in vacanza. È ovvio che c’è qualcosa che non va e cominci a sospettare che qualcuno ti abbia clonato il Bancomat. E adesso? Che cosa fare? Puoi rimediare in qualche modo il torto subìto?

La mente diabolica dei truffatori è sempre in evoluzione. Così, diventano sempre più sofisticati gli strumenti per fregare il prossimo. Accorgersi di avere un Bancomat clonato non è semplice o, per meglio dire, è molto facile solo quando il danno è compiuto e si vede l’ammanco di denaro dal proprio conto. Il problema è come evitare la truffa. Una volta si pensava che bastasse darsi un’occhiata in giro quando si andava a prelevare per verificare che non ci fosse qualche occhio indiscreto a caccia di codici Pin. Oggi questa precauzione è necessaria ma non sufficiente: si può clonare un Bancomat anche da un semplice Pos e rimanere vittima della truffa in negozio, quando si va a fare qualche acquisto. Oppure al momento del prelievo preso uno sportello Atm senza che attorno a te ci sia qualcuno a spiarti mentre digiti il codice: il malintenzionato avrà installato un aggeggio che registrerà i movimenti delle tue dita e passerà più tardi a ritirarlo. Così, oltre al tuo, porterà a casa i codici di tutti i clienti che in giornata hanno ritirato i soldi.

Come in molte cose, anche sulla clonazione di un Bancomat ci si pone il problema quando il danno è stato fatto. È un po’ quello che succede quando ci sono entrati i ladri in casa: solo dopo pensiamo che forse è il caso di mettere un antifurto. Con la moneta elettronica è la stessa cosa: si pensa che cloneranno sempre quella degli altri, e soltanto quando tocca a te è quando ti chiedi come accorgersi della truffa e cosa fare per evitarlo o per recuperare i soldi rubati. Vediamo.

Indice

Bancomat clonato: come funziona la truffa?

Uno dei sistemi più utilizzati dai malviventi per clonare un Bancomat è quello dello skimming. Funziona così. Il truffatore si avvale di uno skimmer, cioè di un apparecchio in grado di leggere e di copiare i dati presenti sulla banda magnetica della tessera. Un aggeggio altamente tecnologico e sempre più piccolo che si può installare sia su uno sportello Atm, cioè quello che si trova in banca, sia su un normale Pos come quelli che vedi nei negozi, nei ristoranti, negli alberghi.

Se lo skimmer viene installato sullo sportello Atm, a occhio nudo potrebbe essere identificabile perché bisogna manipolare la struttura dello sportello e non sempre è facile. Più difficile riscontrare lo skimmer in un Pos, perché qui viene del tutto o quasi del tutto nascosto.

Una volta in possesso dei dati presenti nella banda magnetica del tuo Pos, il truffatore può prelevare i tuoi soldi? Non proprio: ha bisogno anche del codice Pin associato alla carta. E come fa ad averlo? In due modi:

  • installando una telecamera per poter leggere la tastiera dello sportello o del Pos quando vai a digitare il codice;
  • mettendo una finta tastiera sovrapposta a quella vera dello sportello o direttamente collegata dal Pos allo skimmer in modo tale da registrare il codice quando lo inserisci al momento del prelievo o dopo l’acquisto.

Bancomat clonato: come accorgersi?

Ma tu, comune mortale, come puoi accorgerti di queste raffinate minacce tecnologiche? Come puoi arrivare a sapere che ti stanno clonando il Bancomat? Certo, non è facile andare allo sportello o in un qualsiasi esercizio commerciale con la faccia di quello che diffida di chi ha di fronte. Sarebbe piuttosto antipatico. Nulla ti vieta, però, di prestare attenzione a ciò che succede quando vai a prelevare o a pagare un acquisto con la tua carta di debito e di vedere se c’è qualcosa di strano. Ad esempio:

  • se vai allo sportello Atm, controlla se attorno a te c’è qualcuno che ti osserva ma verifica anche se c’è qualche anomalia negli spazi dello sportello, qualcosa che faccia pensare ad una manomissione per l’installazione di uno skimmer o di una telecamera nascosta. In tal caso, meglio cambiare sportello;
  • lo stesso va fatto prima di inserire la tessera nell’apposita fessura: se ci sono degli spazi anomali o dei marchingegni poco convincenti, meglio evitare di inserire la tessera ed avvisare la banca;
  • se vai a pagare un acquisto in negozio o un pranzo al ristorante e vedi che l’esercente striscia la banda magnetica del Bancomat tenendo nascosto il Pos, c’è puzza di bruciato. Fermalo e chiedigli di effettuare il pagamento con il chip e sotto i tuoi occhi. Il sistema truffaldino che abbiamo descritto prima, infatti, non funziona con il chip ma solo con la banda. Quindi sarai più tutelato;
  • se l’acquisto viene effettuato online, meglio utilizzare una carta prepagata su cui inserire un importo limitato, cioè quello che ti serve per quell’operazione: male che vada, il danno sarà molto limitato perché quella carta non è collegata con il tuo conto corrente.

Bancomat clonato: cosa fare dopo la truffa

Se, controllando il saldo del tuo conto corrente, ti accorgi che sono stati fatti dei prelievi anomali perché il Bancomat è stato clonato, la prima cosa che devi fare è rivolgerti alla tua banca per bloccare la carta. Se capita in orario di chiusura, puoi telefonare al numero verde attivo in qualsiasi momento per chiedere il blocco della tessera.

Controlla bene i movimenti sull’estratto conto: spesso chi vuole farti sparire i soldi dal conto non fa dei grossi prelievi (anche perché il Bancomat ha dei limiti giornalieri che non consentono operazioni da capogiro) ma preleva un po’ di denaro per volta tanto per non dare nell’occhio.

Una volta chiesto il blocco della carta, puoi sollecitare alla banca il rimborso dei soldi che ti hanno rubato dal conto. L’istituto di credito è tenuto al risarcimento in quando depositario dei tuoi soldi a titolo oneroso. Va da sé che la banca pretenderà da te:

  • che presenti regolare denuncia di furto ai Carabinieri o alla Polizia;
  • che dimostri di essere stato attento all’uso della carta, cioè che tu non l’abbia prestato a qualcuno, soprattutto se non si tratta di un parente proprio stretto (il coniuge, un figlio, ecc.).

Di norma non dovresti trovare degli ostacoli per ricevere il rimborso da parte della banca, anche perché questa si tutela con un’assicurazione che copre questo tipo di rischi. Ad ogni modo, se il risarcimento ti venisse rifiutato, puoi sempre rivolgerti ad un’associazione di consumatori o ad un legale per agire di conseguenza.

Bancomat clonato: come chiedere il rimborso

Per ottenere il rimborso dei soldi rubati attraverso il Bancomat clonato, occorre presentare alla banca la domanda del risarcimento allegando:

  • copia della denuncia di furto presentata alle forze dell’ordine;
  • copia dell’estratto conto e copia fronte-retro della carta clonata tagliata in due.

Il tutto deve essere inviato alla banca entro 60 giorni.

La normativa europea in vigore, recepita dall’Italia [1], stabilisce una franchigia sulla responsabilità del consumatore in caso di clonazione o furto del Bancomat (come della carta di credito). Dal 13 gennaio 2018 detta franchigia non è più di 150 euro ma di 50 euro. Questa è la cifra limite, infatti, per la quale un cittadino viene ritenuto responsabile delle operazioni non riconosciute ed effettuate prima della denuncia. Sugli acquisti online, la responsabilità è pari a zero se la banca non ha chiesto un controllo di identità da parte dell’acquirente.

Fonte: www.laleggepertutti.it

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