Berlusconi e lidea di un partito unico, già stroncata da Meloni

5 gennaio
759 989

Silvio Berlusconi torna a rimuginare sul passato e rilancia l'idea di una grande partito del centrodestra che, nell'immaginario del leader di Forza Italia, si rifà alle gesta di una figura storica come Ronald Reagan. Ma ormai la fiducia fra gli alleati del centrodestra è venuta meno. Berlusconi, Salvini e Meloni stanno insieme solo per un solo motivo: governare. È così da anni. Da quando l'ex Cavaliere e Salvini hanno iniziato a fare di tutto per mettere i bastoni fra le ruote all'ascesa di Meloni presidente del Consiglio, provocando la sua ira nelle riunioni settimanali nella villa dell'ex Cavaliere. E infatti Meloni, a buttare via la storia di Fratelli d'Italia per un grande contenitore liberale e conservatore, non ci pensa proprio. Così i sogni di Berlusconi sono stati già stroncati sul nascere.

Berlusconi rilancia il partito unico 

"Il centro-destra è tornato a governare il paese e guida la maggior parte delle Regioni italiane. La nostra è una coalizione unita, credibile, fatta di rapporti leali fra forze politiche diverse ma capaci di lavorare insieme da quasi trent’anni. Una coalizione che un giorno potrebbe essere un partito unico, sul modello dei Repubblicani americani, senza perdere in nessun caso il suo carattere plurale che valorizza storie diverse, culture diverse, linguaggi diversi capaci di confluire in un progetto comune". Così aveva scritto giorni fa Silvio Berlusconi in un lungo post su Facebook a sostegno del candidato presidente della Regione Lazio per il centrodestra, Francesco Rocca.

Non è quello che pensa Giorgia Meloni che, diventata premier, dopo aver saltato tutti i trabocchetti degli alleati, adesso non ci pensa proprio a rinunciare alla storia del suo partito. Proprio Fratelli d'Italia di recente ha festeggiato i suoi dieci anni di storia, di cui il deputato Francesco Donzelli, in una intervista a Today, aveva anche rivendicato l’orgoglio di averne partecipato al percorso.

Meloni gela l'alleato

"In Italia c’è già un grande partito conservatore, è un partito che tutti i sondaggi danno stabilmente sopra il 30 per cento e che alle Europee può ambire ad arrivare al 35-36%. Si chiama Fratelli d’Italia". Questo è quello che pensa Meloni a sentire chi le è vicino umanamente e politicamente. Insomma, il progetto di Berlusconi è già svanito prima ancora di poterne descrivere i dettagli.

Ma Meloni non si esprime per evitare traumi e lascia il compito ai suoi fedelissimi. Proprio Giovanni Donzelli ha spiegato che l’evoluzione italiana dei conservatori è la forza politica della leader che già li guida in Europa. La mossa di Berlusconi viene vista come il tentativo disperato di trovare una soluzione a un declino, quello del partito forzista, sempre più inesorabile e che funziona sempre meno come partito e sempre più come un circolo privato. "Fratelli d’Italia è arrivato dov’è perché è un partito vecchio stile" aveva detto proprio Donzelli. Berlusconi un problema ce l'ha, come ce l'ha Salvini con la ribellione della fronda nordista nella Lega. Ma almeno la Lega resta un partito solido con le sezioni, i militanti e un consenso da riconquistare. Forza Italia è in caduta libera e Berlusconi è in cerca di una soluzione. Chiede una mano agli alleati. Meloni non gliela tenderà.

Fonte: www.today.it

5 gennaio
759 989