Bonus Draghi 200 euro: chi deve fare domanda per riceverlo e chi rischia la beffa

4 maggio
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Il bonus di 200 euro varato dal governo non piace a Confindustria. Il governo "deve avere come stella polare la crescita" e il sostegno a economia, imprese e famiglie; e invece, anche i nuovi provvedimenti varati lunedì scorso dall’esecutivo "continuano ad affrontare i temi più importanti con bonus e misure una tantum". "Noi – ha detto Carlo Bonomi, intervenuto ieri all’assemblea di Federalimentare, al Cibus di Parma – abbiamo proposto degli interventi strutturali, come il taglio al cuneo fiscale e contributivo per 16 miliardi, perché riteniamo che sia il momento per intervenire in questo modo sui gap decennali del Paese".

Bonus 200 euro: tutte le ultime notizie

Il decreto Aiuti, ha proseguito il presidente di Confindustria, "ci convince per il tentativo di sburocratizzare e semplificare» (ad esempio le pratiche legate alla realizzazione dei nuovi impianti di rinnovabili); ma su bonus 'una tantum' non ci siamo: "La nostra proposta – ha spiegato il leader degli industriali – avrebbe messo nelle tasche dei lavoratori fino a 35mila euro di reddito 1.223 euro, l’equivalente di una mensilità aggiuntiva, per tutta la vita lavorativa. Vedo che ora si distribuiranno 200 euro. Ne prendiamo atto". Il bonus 200 euro arriverà a circa 28 milioni di italiani. Ecco come.

"Sui pensionati non c'è molta difficoltà a capire come lo avranno, mentre per i lavoratori dipendenti saranno i datori di lavoro ad erogarlo, che lo recupereranno al primo pagamento di imposta utile. Non è che anticipano e non lo vedono più o lo rivedono dopo un anno, ma vengono ristorati al primo pagamento utile" chiarisce il premier. Non è chiaro come funzionerà il pagamento per i lavoratori autonomi, e nemmeno per gli stagionali, come vedremo.

Il bonus-contributo di 200 euro è una tantum, e nei fatti assomiglia molto a quello annunciato nelle settimane scorse dal governo tedesco: destinato ai redditi sino a 35 mila euro lordi, arriverà direttamente in busta paga o col cedolino della pensione. Quando arriverà? "Dipende dai tempi tecnici" ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco, secondo cui i pensionati riceveranno il bonus con la pensione di luglio mentre i lavoratori dipendenti lo avranno tra giugno e luglio. Soddisfatto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, secondo cui il bonus contro l'inflazione "interviene sulle fasce più deboli di pensionati e lavoratori, riequilibrandoli rispetto allo choc che la crisi ha avuto e rispetto ai sovraprofitti" ha spiegato.

I nodi da sciogliere

Il bonus di 200 euro è un primo intervento per sostenere i redditi medio-bassi e sarà uguale per tutti. Non si tratta, in realtà, di un bonus richiedibile ma di una erogazione una tantum. La somma viene quindi distribuita una volta sola. Il bonus risulterà versato direttamente nel cedolino della pensione o nella busta paga del lavoratore. Come detto, dovrebbe essere distribuito entro luglio. La modalità di erogazione della somma in questi casi è ancora tutta da chiarire. Come è da chiarire anche la questione degli stagionali, che rischiano di non beneficiare del sostegno, per via delle tempistiche. 

In sostanza, come sempre del resto, c'è bisogno "immediatamente un lavoro tecnico", dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Per i dipendenti l'ipotesi è che "i datori di lavoro lo anticipino con le mensilità di giugno-luglio, portandololo poi a compensazione", per i pensionati "interviene direttamente l'Inps". Ma è sui lavoratori autonomi che mancano del tutto i dettagli. Forse bisognerà fare richiesta per via telematica come già accaduto ai tempi degli aiuti ai tempi dell'emergenza Covid, quando fu necessario presentare una domanda tramite il sito dell'Agenzia delle Entrate. Per il decreto Sostegni (2021),  il sistema rilasciava una ricevuta al soggetto e dopo una verifica della domanda e dei requisiti dava l'ok al mandato di pagamento del contributo. Insomma, la piattaforma c'è già, probabile che la si continuerà a utilizzare.

"Chiediamo al governo di chiarire al più presto le modalità e i tempi di erogazione degli aiuti per gli indipendenti - alza la voce la presidente del Colap  (Coordinamento Libere Associazioni Professionali) Emiliana Alessandrucci - Se è chiaro come riceveranno il bonus pensionati e dipendenti, non lo è per i lavoratori autonomi". E' evidente che per i lavoratori autonomi il bonus difficilmente potrà avere gli automatismi attivabili per dipendenti e pensionati: una qualche domanda dovrà essere presentata "attivamente" per riceverlo.

E poi c'è tutto il capitolo degli stagionali, quanto mai urgente visto che siamo a maggio e la stagione estiva con il suo carico di lavoratori stagionali nel turismo sta per prendere il via. Infatti se dovessero essere confermate le tempistiche dell'erogazione (giugno/ luglio) molti rischiano di essere esclusi dal bonus. La beffa è dietro l'angolo. Secondo il segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza, "la scelta di erogare questo importo con la busta paga di giugno risulta quanto mai opportuna per i lavoratori a tempo indeterminato'' dice . ''Rischia invece di essere impraticabile per i lavoratori stagionali, in particolare quelli più precari come gli oltre 900.000 braccianti agricoli. Per loro chiediamo al governo che l'erogazione avvenga con le modalità già definite in occasione dei bonus Covid" ovvero con domanda online su piattaforma dedicata. "È l'unico modo certo per consentire ai lavoratori più precari e con i redditi più bassi di poter usufruire anch'essi di questo importante sostegno''. Staremo a vedere.

Sinistra Italiana: "Poca cosa". Lega: "Distorsioni"

"Un bonus da 200 euro una tantum per redditi fino a 35.000 euro è poca cosa. Vanno via con una bolletta, o con un pieno e una spesa settimanale." Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Questa vicenda fa rabbia anche perché - prosegue l'esponente dell'opposizione di sinistra - appena sei mesi fa il governo ha bruciato 7 miliardi di euro, per abbassare le tasse a chi guadagna dai 50mila euro all'anno in su. Ricordiamo bene che chi guadagna 60mila euro l'anno avrà mille euro in tasca in più ogni anno, non una tantum. E già allora noi dicevamo che il problema erano gli stipendi troppo bassi e che bisognava intervenire innanzitutto su quei milioni di lavoratori che guadagnano troppo poco. Fummo ignorati. Oggi i fatti - conclude Fratoianni - ci danno ragione, ma la soluzione è garantire un paio di pieni o poco più di benzina".

"Non condivido la politica dei bonus una tantum. Negli ultimi 10 anni abbiamo speso più di 180 miliardi per sostenere misure di stampo assistenziale. Una cifra astronomica che se investita in riforme strutturali fiscali e del lavoro avrebbero avuto effetti positivi straordinari e duraturi", ha detto ieri Armando Siri, senatore della Legam secondo cui il bonus 200 euro "non tiene conto di palesi distorsioni, come quella che vede destinare 400 euro ad una famiglia in cui ci sono due percettori di reddito fino a 68 mila euro e negarli ad una famiglia monoreddito con 36 mila euro. Mi auguro che ci siano almeno per questo i margini per una correzione".

Fonte: www.today.it

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