Cosa cambia col taglio dellaccisa sui carburanti, prorogato ed esteso anche al metano

4 maggio
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Tra gli interventi per fronteggiare le conseguenze economiche della guerra in Ucraina e i rincari dell'energia, il governo Draghi ha dato il via libera anche a un nuovo decreto riguardante il prezzo dei carburanti. Cosa cambia rispetto a prima? Il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga fino all'8 luglio del taglio dell'accisa sui carburanti, che si estende anche al metano per cui, per lo stesso periodo, l'Iva viene ridotta dal 22% al 5%. Il taglio dell'accisa per benzina e diesel vale sempre 25 centesimi, a cui aggiungere l'Iva al 22%. In totale lo sconto al consumo sui prezzi dei due carburanti ammonta a 30,5 centesimi. Per il gpl, invece, la riduzione rimane di 8,5 centesimi, per arrivare a 10,27 centesimi sommando l'Iva.

In una nota di Palazzo Chigi si legge che a decorrere dal 3 maggio 2022 e fino all'8 luglio 2022 le aliquote di accisa sono rideterminate nelle seguenti misure:

  • benzina: 478,40 euro per mille litri;
  • oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri;
  • gas di petrolio liquefatti (gpl) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi;
  • gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo.

Queste misure sono state accolte con favore dalle associazioni Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano, che hanno revocato lo sciopero indetto per i giorni del 4, 5 e 6 maggio 2022. Le associazioni "ringraziano i ministri della Transizione ecologica Roberto Cingolani, dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per la sensibilità dimostrata nel salvaguardare al contempo una riduzione del prezzo al consumo e un'eccellenza italiana funzionale alla decarbonizzazione e che tanto ha dato e molto può dare al Paese in termini economici, ambientali e occupazionali".

Non sono dello stesso avviso, invece, alcune associazioni dei consumatori, per cui non basta il taglio delle accise ma bisogna bloccare le speculazioni. "I prezzi dei carburanti continuano a salire a ritmo incessante con gli italiani che, nonostante la riduzione delle accise, pagano per i rifornimenti il 20% in più rispetto allo scorso anno - afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi -. L'andamento di benzina e gasolio alla pompa appare schizofrenico, con i listini che aumentano anche in presenza di un calo delle quotazioni petrolifere". Secondo Rienzi, oltre al taglio delle accise "il governo può e deve fare di più, a partire da una lotta serrata alle speculazioni, perché ogni centesimo di aumento sui carburanti porta ad effetti diretti sui prezzi al dettaglio e ad una perdita di potere d'acquisto a danno delle famiglie".

Per Federconsumatori è "urgente una seria azione di contrasto alle speculazioni e lo scorporo delle accise dal calcolo dell'Iva sui carburanti". Anche perché, afferma l'associazione, ci sono ancora prezzi troppo elevati, su cui si proietta l'ombra delle speculazioni: ancora oggi sui carburanti vi è un sovrapprezzo di circa 11 centesimi per la benzina e di 25 centesimi per il diesel. Questo si traduce, per una famiglia che effettua due pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 132 euro annui per la benzina e di 302 euro annui per le auto diesel. Per questo, Federconsumatori chiede di intensificare il monitoraggio dei prezzi praticati e ritiene indispensabile che il governo accolga la richiesta di non applicare l'Iva sulle accise sui carburanti e di contingentarne il carico fiscale in rapporto alla media europea.

Anche per Assoutenti occorre intervenire su prezzi al dettaglio e speculazioni. "Il taglio delle accise fino a luglio vale complessivamente, in termini di minore spesa sui rifornimenti, un risparmio di oltre 2,7 miliardi di euro alle famiglie italiane - spiega il presidente Furio Truzzi -. Nonostante l'intervento del governo, tuttavia, i prezzi di benzina e gasolio alla pompa continuano a salire in modo del tutto ingiustificato". Per questo, dice Truzzi, "ridurre le accise senza bloccare le speculazioni che determinano i rincari non è abbastanza: per tale motivo chiediamo al governo di intervenire sul fronte dei listini, ricorrendo a prezzi amministrati sia per i carburanti, sia per i generi alimentari e l'energia, in modo da salvaguardare famiglie e imprese".

Fonte: www.today.it

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