Intel e Draghi scelgono il Veneto per produrre chip: 5mila posti di lavoro

26 settembre
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Il prossimo impianto per i microchip e i semiconduttori Intel, nuovo punto di riferimento del colosso statunitense nell'Unione europea, sarà in Veneto. L'ultima mossa del governo Draghi, arrivata mentre gli italiani erano intenti a votare, dovrebbe portare a Vigasio, in provincia di Verona, un nuovo stabilimento di grandi dimensioni: l'azienda ha previsto un investimento iniziale di circa 4,5 miliardi di dollari. Inoltre, il sito dovrebbe garantire circa 5mila posti di lavoro, fra i 1.500 diretti e i 3.500 dell’indotto, mentre l'avvio delle attività è previsto tra il 2025 e il 2027.

A lanciare l'indiscrezione in esclusiva è la Reuters, che sottolinea come la scelta strategica di Intel faccia parte del piano presentato lo scorso marzo all'Europa, che prevede investimenti per 80 miliardi nel prossimo decennio. La multinazionale ha optato per Vigasio anche per via dei suoi ottimi collegamenti con la Germania, e in particolare con Magdeburgo, località in cui la Intel ha intenzione di aprire altri due stabilimenti.

Sempre secondo la fonte anonima intervistata dalla Reuters, inizialmente le città in corsa per ospitare lo stabilimento Intel erano molte di più: la lista prevedeva località anche in Sicilia, Lombardia e Puglia, ma ad inizio settembre i vertici dell'azienda hanno ristretto il campo tra Piemonte e Veneto, optando poi per Vigasio. Draghi avrebbe richiesto il massimo riserbo sulla notizia, con il nuovo governo che si sarebbe dovuto occupare di annunciarla. Ma come al solito, le cose non sono andate come previsto, con la "voce" che è stata diffusa dall'agenzia britannica e rimbalzata dai principali quotidiani.

Il governo italiano sarebbe pronto anche a contribuire al 40% dell’investimento totale di Intel in Italia, un intervento che si troverà a gestire il nuovo esecutivo e a cui sarà difficile sottrarsi. Infatti, ricoprire un ruolo chiave in un investimento così mastodontico, sia dal punto di vista economico che occupazionale, e in un settore cruciale come quello dei chip e dei semiconduttori, diventa per l'Italia un obiettivo quasi irrinunciabile.

Fonte: www.today.it

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