Le spese che ci fanno risparmiare sulle tasse (e che spesso dimentichiamo)

15 novembre
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Molti italiani spesso vanno in tilt quando si parla di dichiarazione dei redditi, tanto da affidarsi a caf o professionisti per il pagamento delle tasse. Per chi decide di fare tutto da solo, sfruttando la dichiarazione precompilata, è importante conoscere la differenza tra spese deducibili e detraibili, al fine di ridurre l’importo da versare ogni anno all’erario.

Spese deducibili e detraibili: differenza

Le spese deducibili sono quelle che possono essere sottratte dal reddito complessivo prima di calcolare il reddito imponibile, ossia quello soggetto a tassazione da parte dello Stato. Le spese detraibili, invece, sono quelle che si sottraggono, in una certa percentuale, dall’imposta lorda. Il risparmio sulle tasse può dunque essere doppio: sottraendo al reddito complessivo lordo le spese deducibili per poi alleggerire l’imposta lorda dovuta con le spese detraibili.   

Elenco completo di tutte le spese deducibili e detraibili

Chiarita la differenza andiamo a vedere quali sono le spese deducibili e quelle detraibili. Rientrano tra le spese deducibili tutte quelle inserite in questo elenco:

  • Contributi previdenziali e assistenziali;
  • Contributi e premi per forme pensionistiche complementari e individuali;
  • Assegni periodici corrisposti all’ex coniuge;
  • Contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici e familiari (colf, badanti, babysitter);
  • Adozione internazionale;
  • Contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
  • Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
  • Contributi versati ai fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale;
  • Contributi alle ONG riconosciute idonee che operano con i paesi in via di sviluppo;
  • Tutto il comparto delle erogazioni liberali a enti/associazioni benefiche, culturali, scientifiche, ecc.

Nella lista delle spese detraibili, invece, figurano:

  • Spese mediche;
  • Spese per gli interessi passivi dei mutui;
  • Spese di intermediazione immobiliare;
  • Spese di assicurazione;
  • Spese di istruzione (non universitarie e universitarie);
  • Spese funebri;
  • Spese per attività sportive praticate dai ragazzi;
  • Spese veterinarie;
  • Spese di affitto;
  • Spese per il trasporto pubblico;
  • Spese di ristrutturazione (Bonus 50%) e risparmio energetico (Ecobonus 65%);
  • Spese ai fini del Sismabonus;
  • Spese ai fini del Bonus Facciate 90%;
  • Spese ai fini del Superbonus 110%;
  • Spese per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici (Bonus mobili);
  • Spese per interventi di sistemazione a verde (Bonus Verde);
  • Tutto il comparto delle erogazioni liberali a enti/associazioni benefiche, Onlus, fondazioni culturali, scientifiche, ecc.

Spese sanitarie che danno diritto a detrazione Irpef del 19%

Scendendo nel dettaglio ci soffermiamo sulle spese sanitarie per le quali si ha diritto alla detrazione Irpef del 19%. Rientrano in questa categoria:

  • prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle per visite e cure di medicina omeopatica);
  • acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco e con ricetta medica;
  • prestazioni specialistiche;
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
  • prestazioni chirurgiche;
  • ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici;
  • trapianto di organi;
  • cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno);
  • acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie).

Inoltre, sono detraibili, nella stessa misura del 19%, le seguenti spese di assistenza specifica:

  • assistenza infermieristica e riabilitativa (per esempio, fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, eccetera);
  • prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
  • prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
  • prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale;
  • prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.

Tutte queste spese possono essere indicate nella dichiarazione dei redditi per l’importo eccedente 129,11 euro (franchigia) e solo a condizione che i pagamenti siano stati effettuati come sistemi tracciabili, come il bonifico o le carte di pagamento, eccezion fatta per i farmaci e i dispositivi medici.

Fonte: www.today.it

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