Pensioni, arriva lassegno "maxi": cosa succede il 1º luglio

16 maggio
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La strada verso la riforma delle pensioni è tutta in salita. Novità ce ne sono poche. Il governo Draghi, che aveva specificato nella "premessa" dell’ultimo Documento di economia e finanza la massima disponibilità a individuare soluzioni nell’ottica di una flessibilità in uscita ma rimanendo rigidamente all’interno del sistema contributivo, tentenna nel confronto sulla previdenza. Il tavolo per aprire la strada in via strutturale a nuovi canali di pensionamento anticipato non è stato ancora riaperto, nonostante il pressing dei sindacati. Il 31 dicembre è pressoché certo lo stop di Quota 102 (la possibilità di uscita con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi). "Non si può restare sulle impalcature fino a 67 anni", ha ripetuto nei giorni scorsi il leader della Cisl, Luigi Sbarra. Se sulla riforma c'è dunque nebbia fitta, la certezza per ora è che invece la pensione sarà "maxi" nel mese di luglio per chi ha già lasciato il lavoro da tempo, ha diritto all'assegno mensile e rientra in determinati requisiti.

Il bonus da 200 euro (qui tutto quello che c'è da sapere) andrà a una vastissima platea di pensionati, paragonabile per numero quasi a quella dei lavoratori dipendenti: circa 13,7 milioni di titolari di uno o più trattamenti previdenziali con reddito annuo non superiore nel 2022 a 35mila euro lordi. Ai pensionati, conti alla mano, andrà circa il 40% dei 6,5 miliardi stanziati per l'ormai noto bonus 200 euro. Il meccanismo di erogazione è sempre automatico per il bonus 200 euro: in pratica non si fa richiesta, non dovranno cioè essere presentate domande. L'Inps farà tutte le necessarie verifiche, se si saranno pagate somme in eccedenza, non dovute, scatterà la notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali da parte dell’Istituto.

Dunque quello del 1° luglio 2022 per le pensioni sarà un cedolino insolitamente pesante: per 4 milioni di pensionati sarà "maxi", una boccata d'ossigeno quanto mai gradita perché l'inflazione galoppo. Infatti molti pensionati oltre al rateo della pensione e al bonus da 200 euro, avranno anche la cosiddetta quattordicesima. La 14esima, lo ricordiamo, va a chi ha un reddito personale annuo inferiore ai 13.659,88 euro. La cifra non è affatto uguale per tutti: la "somma aggiuntiva annuale" cambia in base agli anni di contributi versati (con parametri diversi per lavoratori dipendenti e autonomi), da 437 a 655 euro per i pensionati con almeno 64 anni d’età e un reddito individuale inferiore a 1,5 volte l’importo della pensione minima (525,38 euro), che su base annua equivale a 10.244,91 euro lordi. Ai pensionati over 64 con un reddito individuale compreso tra una volta e mezzo e due volte il “trattamento minimo”, quindi sotto i 13.659,88 euro lordi l'anno, il "peso" della 14esima varia tra i 336 e i 504 euro.

Da aprile le pensioni sono state pagate a partire dal 1° giorno del mese anche negli uffici postali, e non in anticipo come si faceva dall'inizio della pandemia di Covid, due anni fa. Anche a maggio si è proceduto nello stesso modo. Confermato dunque il cambio di regole d'ora in avanti. Da quando è finito lo stato di emergenza, il 31 marzo 2022, Poste Italiane ha comunicato che è stato ripristinato il normale calendario di pagamento delle pensioni dal primo giorno del mese. A maggio, per ragioni di calendario, non si è iniziato ovviamente con i pagamenti dal primo del mese. Il primo maggio cadeva di domenica, quindi, le pensioni sono andate in pagamento alle Poste "solo" da lunedì 2 maggio. Per giugno e luglio invece il giorno di pagamento delle pensioni alle Poste è il 1° giorno del mese.

Fonte: www.today.it

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