"Biden è un anziano smemorato": il report fa adirare il presidente. Ma in conferenza stampa fa unaltra gaffe

9 febbraio
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Il rapporto di 345 pagine del procuratore speciale Robert Hur, reso pubblico l'8 febbraio, sull'indagine sui documenti top secret trovati in un ufficio e in una casa del presidente statunitense Joe Biden potrebbero mettere in difficoltà il candidato alla Casa Bianca. 

Nessuna azione legale contro Biden

Anche se c'è una buona notizia. L'indagine sui documenti classificati che Joe Biden da vicepresidente non riconsegnò agli Archivi Nazionali si è conclusa sull'assenza di accuse nei confronti del presidente statunitense. Quindi il procuratore speciale che raccomanda di non intraprendere azioni penali contro il presidente Usa. "La nostra indagine ha scoperto prove che il presidente Biden volontariamente conservò materiale classificato dopo la sua vice presidenza quando era un privato cittadino". È quanto si legge nel rapporto presentato dal procuratore speciale, che ha indagato sui documenti top secret trovati in un ufficio e in una casa del presidente, dopo che era scoppiato lo scandalo per le carte segrete di Donald Trump, vicenda per la quale l'ex presidente è stato incriminato dal procuratore speciale Jack Smith. Tra il materiale ritrovato in possesso di Biden, ci sono "documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan" e "appunti scritti a mano su questioni di sicurezza nazionale e politica estera che coinvolgevano fonti e metodi segreti di intelligence", si legge nel rapporto che è stato reso pubblico dopo che la Casa Bianca non ha chiesto nessuna limitazione.

Per Biden è stata un'indagine che risale a più di 40 anni, anche negli anni '70, quando era un giovane senatore. "Il procuratore speciale ha concluso che io non ho commesso nessun crimine con le carte classificate, non solo io ho collaborato con la giustizia, deponendo per cinque ore in due giorni, l'8 e il 9 ottobre, all'indomani dell'attacco di Hamas contro Israele, quindi nel bel mezzo di una crisi internazionale", ha affermato Biden che non ha perso l'occasione per attaccare il suo rivale alla corsa presidenziali. "Trump al contrario ha mentito e non ha collaborato", ha aggiunto il presidente, sottolineando di non aver mai diffuso informazioni classificate. Ha dato la colpa allo staff che avrebbe dovuto riconsegnarle agli Archivi Nazionali, ma si è assunto la responsabilità per i loro errori. "Avrei dovuto prestare maggiore attenzione".

"È un uomo di buone intenzioni, ma con problemi di memoria"

Ma se Biden è soddisfatto per l'esito dell'indagine, è invece contrariato per alcuni punti presenti nel rapporto. Il presidente, che ha superato gli 80 anni, viene descritto come "un uomo anziano, disponibile e ben disposto, con problemi di memoria". Il procuratore ha scritto di aver verificato che, durante il suo colloquio di cinque ore lo scorso ottobre con il presidente, che la memoria di Biden ha "significative limitazioni". Parole che possono essere molto pericolose per la campagna per la rielezione dell'81enne presidente, tanto che è subito scattata la protesta della Casa Bianca.

"Siamo in disaccordo con diversi commenti inaccurati e non appropriati del rapporto del procuratore speciale", ha dichiarato il consigliere legale del presidente Richard Sauber. Nel rapporto si descrive un Biden che non ricorda con precisione gli anni in cui è stato vice presidente e l'anno in cui è morto il figlio, Beau Biden. Inoltre si afferma che la "memoria è apparsa confusa" quando hanno parlato di Afghanistan.

L'ennesima gaffe: Al-Sisi "presidente messicano"

Biden si difende: "Mia memoria è buona". Poi la gaffe su al-Sisi "presidente messicano". ''La mia memoria è buona'' e se ci sono stati eventuali errori, in passato, era perché ''ero nel bel mezzo di una crisi internazionale''. Così il presidente degli Stati Uniti respinge la descrizione. Nel corso di una conferenza stampa convocata alla Casa Bianca per difendersi, però, Biden 'scivola' su Abdel Fattah al-Sisi parlando di lui come ''il presidente del Messico'', e non dell'Egitto qual è, rispondendo a una domanda sugli aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza.

''Penso, come sapete, che inizialmente il presidente del Messico al-Sisi non voleva aprire il valico (di Rafah, ndr) per permettere l'ingresso di materiale umanitario'' nella Striscia di Gaza, ha detto Biden. ''Gli ho parlato. L'ho convinto ad aprire il valico'', ha proseguito il presidente americano. Ma non è la prima volta che Biden confonde due leader. Domenica scorsa, infatti, Biden ha confuso il presidente francese Emmanuel Macron con l'ex presidente francese François Mitterrand, morto nel 1996, come ha riferito The Hill.

Rispondendo a una domanda di un giornalista che chiedeva a Biden ''quanto è cattiva la sua memoria e come può continuare a fare il presidente?'', l'inquilino della Casa Bianca ha detto: "La mia memoria è così pessima che ti ho lasciato parlare''. A un altro giornalista che ha chiesto a Biden se la sua memoria fosse peggiorata, lui ha risposto ''la mia memoria sta bene. Guardate quello che ho fatto da quando sono diventato presidente. Nessuno di voi pensava che riuscissi a fare ciò che ho fatto''.

In merito alla descrizione che ha fatto di lui il procuratore speciale Hur, Biden ha risposto che ''sono un uomo con buone intenzioni. E sono un uomo anziano. So cosa sto facendo. Sono stato presidente, ho rimesso in piedi questo paese. Non ho bisogno dei suoi consigli''. Biden si è detto inoltre lieto che Hur "abbia concluso che nessuna accusa dovrebbe essere mossa contro di me in questo contesto".

Fonte: www.today.it

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