In Olanda sempre più terremoti: "Colpa dellestrazione di gas"

22 novembre
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Le estrazioni di gas in Olanda starebbero creando degli scompensi nel suolo che stanno portando a una serie di terremoti. er questo nella cittadina di Groningen gli abitanti sono scesi in piazza questa settimana per protestare contro il più grande sito di estrazione di gas naturale d’Europa e uno dei più grandi di tutto il mondo e che da decenni starebbe causando fenomeni sismici. I cittadini chiedono che vengano immediatamente bloccati i lavori, che le case pericolanti siano rinforzate, che i danni siano risarciti, che la salute fisica e mentale dei cittadini sia presa sul serio, che le persone che vogliono lasciare la zona possano vendere le loro case ad un prezzo equo, e, ultimo ma non meno importante, che i responsabili rispondano delle loro azioni.

La protesta è esplosa dopo che la città e le zone limitrofe sono state colpite, lunedì scorso, da un terremoto di magnitudo 3,2, uno dei quattro più forti di sempre e il più forte dal 2019, e che ha portato a più di 450 segnalazioni di danni all'Istituto per i danni minerari di Groningen (Img). I cittadini, esasperati dai continui terremoti e dalla mancanzia di interventi da parte del governo hanno organizzato una fiaccolata. Molti di loro si sono riuniti in strada, altri hanno acceso candele e torce davanti alle proprie abitazioni e le chiese hanno suonato le campane. La manifestazione è stata organizzata dal Groninger Bodem Bewegin (il movimento della terra o del terreno a Groningen), un'associazione che mira a difendere gli interessi delle persone che sono direttamente o indirettamente colpite dall'estrazione del gas nella provincia.

"Vivo a Zeerijp (un paese a nord della città di Groningen, ndr) e nel 2018 la nostra casa è stata esamniata per ottenere un eventuale rinforzo. I risultati di questa indagine non sono ancora disponibili", ha raccontato un partecipante al corteo a RTV Noord. "Due settimane fa abbiamo ricevuto una lettera in cui si dice che potremmo avere chiarezza sulla necessità di rinforzarlo prima del 2023, abbiamo vissuto con i nostri figli in quella casa per così tanto tempo nell'incertezza, non è proprio possibile", ha continuato. "E non siamo gli unici. Altri residenti di Zeerijp sono stati nell'incertezza per molto tempo. Tutto viene rimandato", ha accusato.

Nella provincia, situata nel nord-est dei Paesi Bassi, prima dell'inizio dell'attività estrattiva, nei primi anni sessanta, gli eventi sismici erano pressoché inesistenti, o talmente lievi da non essere percepiti dalla popolazione. Nelle ultime settimane c'è stata invece una forte intensificazione. Il quattro ottobre, ci sono state due scosse (2.5 e 2.2) a Zeerijp e anche il villaggio di Appingedam è stato colpito (1.8). Entrambi i posti sono vicini a Garrelsweer, sede del giacimento. Negli ultimi anni le scosse sono state particolarmente forti, nel 2012, la provincia di Groningen è stata colpita dal più grande terremoto della sua storia, con una magnitudo di 3,6. Nel gennaio 2018, un terremoto di 3,4 si è verificato nel villaggio di Zeerijp.

Dopo questo sisma la Nederlandse Aardolie Maatschappij (Nam), l'azienda che possiede il giacimento, e il governo avevano deciso di fermare l'estrazione del gas entro il 2030. Ma lo scorso anno, in seguito all'aumento di questi eventi il ministro dell'Economia aveva deciso di avanzare la data di fermo al 2022, ovvero otto anni prima di quella prevista, riservandosi però la possibilità di servirsi del giacimento in caso di emergenza, spiega Les Echos. Tuttavia la settimana scorsa è stato annunciato che la chiusura del campo di gas naturale potrebbe essere ritardata perché i lavori per l'impianto di importazione di gas nei Paesi Bassi subirà dei ritardi.

Più di 1.000 scosse fino a 3,6 gradi della scala Richter hanno colpito la provincia dal 1986. Finora, 126.356 segnalazioni di danni causati dalle scosse sono state fatte a un istituto ufficiale del governo creato per elaborare le richieste di risarcimento e 1,15 miliardi di euro sono stati assegnati ai proprietari per pagare i danni.

L'ispettore generale Kockelkoren della supervisione statale delle miniere ha detto a Nos che i giacimenti di gas di Groningen hanno bisogno di "riposare" dopo decenni di estrazione del gas. "Questo richiederà forse più di dieci anni". Durante questo periodo, le scosse sono ancora possibili, ha detto, "purtroppo anche con una magnitudo come quella che abbiamo sperimentato ora". Kockelkoren che ha definito il terremoto di Garrelsweer drammatico per la gente della provincia, ha ribadito l'appello per una rapida riparazione dei danni e il rafforzamento delle case, anche perché tutte le misure preventive sarebbero state esaurite. "Il fatto è che questo sconvolge molte persone e alimenta ulteriormente la loro incertezza. Ecco perché è importante concentrarsi su ciò che possiamo fare. Purtroppo non possiamo fermare le scosse". "Attualmente ci sono più terremoti del previsto", ha detto Kockelkoren. La Vigilanza di Stato ha chiesto a Nam un chiarimento in merito. L'ispettore generale ha spiegato che la sua organizzazione vuole essere in grado di valutare al meglio gli sviluppi futuri intorno ai giacimenti di gas. "Se non altro per essere in grado di raccontare ai residenti la storia migliore e più onesta su ciò che possono aspettarsi". Ora che ci sono più scosse di quelle ipotizzate, "dobbiamo guardare molto attentamente se l'interpretazione e la comprensione di quelle scosse non debba essere aggiustata".

Fonte: europa.today.it

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