Scoperta in Amazzonia unenorme città di 2.500 anni fa

16 gennaio
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Un sistema di centri urbani preispanici, risalenti a circa 2.500 anni fa, è stato scoperto dai ricercatori nell'Alta Amazzonia: si tratta con tutta probabilità della prima e più grande forma di urbanismo della regione. Una città immensa, nascosta dalla vegetazione lussureggiante, la cui scoperta cambia la storia delle persone che hanno popolato l'Amazzonia. Protagonisti dell'incredibile ritrovamento gli scienziati del French National Center for Scientific Research (CNRS), della Pontifical Catholic University of Ecuador e dell'Università di Puerto Rico, che hanno descritto la scoperta sulla rivista Science.

Nell'articolo, il team di ricercatori guidato da Stephen Rostain presenta diverse prove sull'esistenza di una civiltà basata sull'agricoltura che circa 2.500 anni fa viveva nella zona di Upano, in Ecuador, una regione alle pendici orientali delle Ande. Secondo gli esperti, questa società rappresenta il primo e più grande esempio di urbanismo agrario documentato fino a questo momento in Amazzonia.

Le caratteristiche di questi sistemi urbani ricordano quelli scoperti nell'America centrale e risalenti all'epoca dei Maya. Per individuarli, gli scienziati hanno utilizzato un sistema di mappatura e rilevamento denominato "Lidar", che permette di individuare strutture, piazze, sentieri e strade, con oltre 6000 piattaforme di origine antropica e drenaggi fluviali all'interno dell'area di rilevamento, che copriva circa 300 chilometri quadrati. Sono stati inoltre identificati almeno 15 siti di insediamenti distinti di varie dimensioni basati su gruppi di formazioni urbani.

Come riportano gli esperti, uno degli aspetti più interessanti è rappresentato dalla rete stradale su scala regionale, molto estesa e complessa, che collega i centri urbani con le zone periferiche. Secondo le analisi, le costruzioni e l'occupazione delle piattaforme e delle strade risale al periodo tra il 500 a.C. e il 300-600 d.C. Gli scienziati ritengono che il complesso fu abitato da gruppi delle culture Kilamope e successivamente Upano. "La nostra scoperta - conclude Rostain - costituisce un ulteriore esempio di quanto il patrimonio dell'Amazzonia ambientale e culturale venga sottovalutato. Siamo convinti che sia necessario rivedere i nostri preconcetti sul mondo amazzonico e reinterpretare contesti e ambienti alla luce di una scienza più inclusiva e partecipativa". 

Fonte: www.today.it

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