Assegno unico per ogni figlio: dipende (anche) da quanti soldi hai sul conto corrente

22 novembre
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Da marzo 2022 l'assegno unico per ogni figlio entrerà a regime. La scorsa settimana il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo attuativo dell'assegno unico per i figli che entrerà a regime da marzo 2022. Il provvedimento ora dovrà passare al vaglio delle commissioni competenti delle Camere prima del "lasciapassare" definitivo. La nuova misura andrà ad inglobare tutti i vari benefici dello stesso tipo già esistenti. Il sussidio economico verrà erogato in favore di chi ha figli, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di età. E' il più grande riordino mai realizzato delle misure di sostegno per le famiglie.

Assegno unico per ogni figlio da marzo 2022

Un po' di numeri: l'assegno mensile arriva fino a 175 euro, che scenderà a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni. L'importo pieno andrà a chi ha un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) fino a 15mila euro. Per chi ha redditi superiori, l'assegno scenderà progressivamente, fino al minimo di 50 euro (25 per i figli maggiorenni) per Isee oltre 40mila o per chi non presenta la dichiarazione. Maggiorazioni in caso di figli disabili, giovani madri e famiglie numerose. Se entrambi i genitori lavorano e l’Isee è basso, inoltre, si avranno altri 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila euro di Isee.Nel novero delle tutele entrano poi le giovani madri fino a 21 anni, che riceveranno 20 euro al mese in più

Attenzione però: case di proprietà e risparmi sui conti correnti incideranno sull’importo del nuovo assegno unico per i figli, che sarà modulato in base all’Isee della famiglia, indicatore della situazione economica che tiene conto del reddito, ma anche dei patrimoni mobiliari e immobiliari.  Secondo le elaborazioni curate dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro per Il Sole 24 Ore del Lunedì, a parità di reddito da lavoro, ma con Isee diversi del nucleo, l’assegno può infatti variare sensibilmente.

"I genitori conviventi, poi, non potranno più ancorare il beneficio (come accade oggi con gli Anf) al lavoratore con il reddito più basso - spiega il quotidiano di Confindustria - Nel calcolo del nuovo assegno unico per i figli minori di 21 anni, al via da marzo 2022, diventeranno decisivi gli immobili posseduti dai genitori, con effetti diretti sull’Isee, così come i patrimoni e i risparmi in banca finora non rilevanti nell’attuale sistema di detrazioni per carichi familiari e assegni al nucleo".

Cosa cambia in parole povere? Fino a oggi "le detrazioni Irpef per i familiari a carico e gli assegni al nucleo erano calibrati sul reddito, quello individuale per gli sgravi fiscali e quello complessivo del nucleo per gli Anf (che spettano solo se deriva per almeno il 70% da lavoro dipendente). La fotografia della situazione economica della famiglia basata sull’Isee, invece, considera il reddito ma anche il patrimonio, mobiliare e immobiliare, e l’indicatore diminuisce all’aumentare del numero dei figli. Rileveranno così anche le giacenze medie dei conti correnti, eventuali conti di deposito, buoni fruttiferi, premi assicurativi oppure le automobili possedute".

Le famiglie avranno due mesi di tempo nel 2022 (gennaio e febbraio) per ottenere l’Isee aggiornato in corso di validità su cui definire gli importi.

Domanda all'Inps obbligatoria, Isee non obbligatorio

Serve l'Isee, altrimenti da marzo in molti si troveranno in busta paga il taglio degli assegni familiari e delle detrazioni per i figli. Se non si vuole fare l’Isee, basterà - va ribadito - un’autodichiarazione nella domanda da presentare all'Inps. Ma a quel punto si riceverà sul conto corrente - nella domanda bisogna infatti indicare le coordinate bancarie - la cifra minima possibile: 50 euro al mese a figlio, anziché al massimo 175 euro. Non piace ai sindacati l'idea di assicurare 50 euro a figlio anche senza Isee. Parlano di  "un bel regalo agli evasori". Nessuna famiglia, dunque, resterà fuori dal contributo: l’importante sarà presentare domanda a partire da gennaio e chi non vorrà farsi "fotografare" dall’Isee potrà comunque godere dell’importo minimo che viene attribuito oltre i 40mila euro di Isee

Emblematici sono due esempi riferiti a una famiglia di quattro componenti con due figli ed entrambi i genitori lavoratori dipendenti, rivelano che a parità di reddito (53mila euro), un Isee differente, ad esempio per effetto di eventuali patrimoni o risparmi in banca, fa cambiare in modo rilevante l’importo dell’assegno: da 271 euro mensili nel primo caso si può scendere a 113 euro nel secondo caso. "Gli esempi applicativi - spiega Paola Mancini della Fondazione nazionale consulenti del Lavoro - in generale rilevano un incremento degli importi percepiti dalle famiglie, ma in alcuni casi un Isee più alto, condizionato ad esempio dalla presenza di immobili di proprietà, determina un peggioramento rilevante della situazione rispetto al passato"

Fonte: www.today.it

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