Prenotare il parcheggio è legale?

20 maggio
409 819

È legale prenotare il parcheggio? Chissà quante volte abbiamo assistito alla scena di lei che scende dall’auto, corre verso il parcheggio miracolosamente trovato libero, vi si pianta al centro, in attesa di lui che, intanto, bloccato nel traffico, possa occuparlo. Nel frattempo, magari – e a volte possono passare anche diversi minuti – scorrono i turpiloqui e gli sguardi minacciosi di decine di automobilisti che, invece, sarebbero già pronti a entrare nello stesso parcheggio.

A questo punto, ti starai chiedendo se è lecito occupare il suolo pubblico solo con lo scopo di prenotare il parcheggio. Per saperne di più sull’argomento, prosegui nella lettura. Nei prossimi paragrafi, troverai maggiori dettagli e scoprirai se prenotare il parcheggio è legale o meno.

Prenotazione parcheggio: Cassazione

Sembra strano, ma – con tutto il mare di questioni banali portate, ogni giorno, all’attenzione dei nostri giudici – una delle condotte più ripetute e contestate di vita quotidiana non ha mai dato luogo a sentenze particolarmente interessati da essere pubblicate negli archivi di giurisprudenza. Solo di recente la Cassazione [1] si è occupata del caso (limite) di un tale che, nell’intento di strappare con la forza il parcheggio già “prenotato” da un altro che vi si era messo in piedi lo aveva urtato lievemente con la propria auto. In quel caso, però, l’oggetto del giudizio è stata, per come è ovvio, la lesione fisica che ne era derivata per l’occupante.

Quante volte, però, si è soliti prenotare un posto al cinema o sul tram con un cappotto, un foglio di carta, un mazzo di chiavi; oppure invadere un parcheggio con una sedia, una cassetta vuota della frutta, un familiare che piantona lo spazio; e quante volte ancora, in Italia, c’è chi fa la fila per conto di un altro, mentre quest’ultimo, in tutta serenità, se ne va al bar o fuma una sigaretta. Si può considerare lecito tale comportamento?  Vediamo.

Parcheggio: i passanti possono sostare?

Nel nostro ordinamento, esiste un principio immanente secondo cui “chi prima arriva, meglio alloggia”. Il che, ovviamente, non vale solo nel commercio, ma anche in tutti quei casi in cui, non essendovi obbligo di pari trattamento, è lecito aspettarsi che solo i più pronti e celeri abbiano ciò che tutti cercano. Un comportamento del genere, del resto, non è tanto estraneo alla Pubblica Amministrazione che, in alcuni bandi e finanziamenti, utilizza lo strumento del click day: chi ha il mouse più veloce nell’inviare la domanda ha più possibilità di essere ammesso. Il tutto fino ad “esaurimento scorte”.

Il problema, però, almeno per quanto riguarda il posto auto, è quando considerare effettivamente realizzata – in modo lecito – l’occupazione del suolo pubblico: se cioè sia necessaria la presenza dell’automobile o, invece, è sufficiente quella di una persona a piedi.

Partiamo da un dato incontrovertibile: sui posti destinati al parcheggio dei mezzi non possono sostare i passanti a loro piacimento e per finalità differenti da quelle per cui lo spazio è stato adibito. E dunque, se per pura fantasia, un pedone dovesse intrattenersi in una conversazione con un amico all’interno delle strisce blu, ben potrebbe il vigile imporgli di sgombrare l’area.

È possibile prenotare il posto in attesa dell’auto?

Potrebbe considerarsi un giusto criterio di bilanciamento degli interessi quello di ritenere possibile la “prenotazione” solo quando sia limitata allo stretto arco temporale per consentire all’auto la migliore posizione per invadere il parcheggio. Tale non sarebbe la situazione di chi impieghi svariati minuti (per esempio, 10 minuti) prima di arrivare (perché, magari, si trovi in tutt’altra via). L’uso della cosa comune – e in questo caso del suolo pubblico – non deve infatti impedire il pari uso agli altri soggetti: il che non significa il “contemporaneo” uso, ma il miglior sfruttamento, in modo da non ledere gli interessi della collettività.

In termini pratici, l’occupazione di un posto per un tempo superiore a quello necessario (in questo caso, in anticipo) priva la collettività di una risorsa pubblica che, invece, potrebbe essere indirizzata a soddisfare altre, e più urgenti, esigenze.

Chi incarica altri di tenere il posto auto effettua una delega?

Secondo un articolo di commento alla sentenza sopra citata, apparso su IlSole24Ore, chi incarica altri di “tenere il posto” effettua una delega, che non deve essere necessariamente scritta (anche, quindi, verbale) e può essere conferita a un soggetto che non possegga le stesse qualità del sostituito: ad esempio, un professionista potrebbe chiedere ad un dipendente di fare la fila in suo nome ai fini di un’operazione prenotata allo sportello, per quando verrà il suo turno.

Una cosa però è certa: bisogna far attenzione a non farsi giustizia da sé, come nel caso deciso dalla Cassazione. Scatterebbe infatti il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e dalla ragione si passerebbe facilmente al torto.

Si può occupare un parcheggio con una sedia o altri oggetti?

Sei in mezzo al traffico e, miracolosamente, riesci a trovare uno spazio libero in cui parcheggiare. Dal momento che sei solo, non puoi chiedere a nessuno di scendere rapidamente dall’auto e prenotare il parcheggio, impedendo così agli altri automobilisti di occuparlo. Come fare? Lampo di «genio»: avendo acquistato frutta e verdura, svuoti rapidamente la cassetta di legno e la posizioni accuratamente al centro del posto auto. Compiaciuto della tua trovata, immagini che nel fare il giro dell’isolato nessuno potrà appropriarsi del parcheggio prenotato.

Ma prima di cantare vittoria devi conoscere i rischi a cui potresti andare incontro tenendo un comportamento di questo tipo; infatti, devi sapere che chi blocca un posto auto commette due illeciti:

  • occupazione della sede stradale: si tratta di una violazione amministrativa del Codice della strada che comporta una multa da 169 a 680 euro [2]. L’autore dell’opera abusiva può essere obbligato a rimuovere le recinzioni e gli ostacoli frapposti sulla sede stradale;
  • il reato di invasione di terreni o edifici, punito con la reclusione fino a due anni e una multa da 103 a 1.032 euro [3].

Attenzione: i due illeciti non sono alternativi, ma possono essere cumulati tra loro e sanzionati contemporaneamente. La Cassazione [4] ha infatti precisato che la prima norma mira alla tutela della sicurezza della circolazione stradale, mentre la seconda è volta alla difesa del patrimonio (in tal caso, si tratta di quello pubblico).

Quando si configura il reato di invasione di terreni o edifici? Deve trattarsi ovviamente di una stabile occupazione, non certo dell’occupazione di un posto auto per una manciata di minuti. Il reato viene commesso da chi, ad esempio, pianta due pali metallici nella strada con il cemento e li collega tra loro con una catena. Il posizionamento di una cassetta di legno o di una sedia dimostra una finalità prettamente transitoria ed occasionale [5].

Fonte: www.laleggepertutti.it

20 maggio
409 819