Crescita e taglio tasse: ecco la Manovra 2022 di Draghi. Tutte le misure

29 ottobre
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Legge di bilancio. Il disco verde alla Manovra 2022 è arrivato all’unanimità, accompagnato da un applauso dei ministri, segno di una certa condivisione del lavoro fatto. Una Manovra per la crescita, ha sottolineato il premier Mario Draghi.

Una Legge di bilancio espansiva, che “accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione economica del governo” spiega il premier, perché “agisce sulla domanda e sull’offerta, tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale con particolare attenzione ai giovani e alle donne”.

Draghi si concentra sul focus crescita, visto che l’Italia crescerà probabilmente ben oltre il 6%: “Questo è un momento molto favorevole e dobbiamo essere capaci di mantenere questa crescita anche negli anni a venire. Abbiamo dato priorità agli interventi che stimolano la crescita: dal problema del debito pubblico e delle prestazioni sociali inadeguate si esce attraverso la crescita”.

Quindi l’obiettivo, al fine di sostenere l’economia e la società nelle fasi di uscita dalla pandemia, è aumentare il tasso di crescita nel medio termine e rafforzare gli effetti degli investimenti e delle riforme previsti dal Pnrr-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Una manovra “di grandi dimensioni” da 30 miliardi l’anno in 3 anni: con il decreto fiscale di qualche giorno fa “abbiamo caricato sul 2021 alcuni oneri” ha commentato il ministro dell’Economia Daniele Franco in conferenza stampa al termine del Cdm.

“La Legge di bilancio 2022 si muove lungo le linee tracciate dalla Nadef. Resta volutamente espansiva per recuperare il prodotto che abbiamo perduto l’anno scorso e cerca di avere una visione, ove possibile, di medio periodo”. Gli obiettivi “sono aiutare la società e l’economia ad uscire dalla crisi determinata dalla pandemia” e quello che “nel secondo trimestre del 2022 il Pil torni al livello pre-crisi, che vuol dire anche un ritorno per i livelli occupazionali”.

Ma vediamo cosa cambia nel dettaglio.

Tasse/Fisco

“Nel triennio 2022-2024 destiniamo in termini cumulati quasi 40 miliardi per la riduzione delle imposte, sono cifre mai stanziate. 24 miliardi di questi servono per l’intervento sul cuneo, il resto comprende incentivi fiscali che diamo a famiglie e imprese per investimenti nel patrimonio immobiliare, in tecnologia e digitalizzazione”, spiega Draghi.

Nella Manovra sono previsti 8 miliardi di euro “per l’avvio della riforma fiscale. Non definiamo oggi i tagli, ma le finalità” che sono una riduzione “dell’Irpef e l’Irap”. “Nelle prossime settimane ascolteremo le parti sociali – ha spiegato Franco – e proporremo un emendamento governativo alla manovra che definisca la modalità di utilizzo degli 8 miliardi” che rappresentano “l’avvio del processo della riforma del sistema fiscale”.

Ecco le misure principali:

  • riduzione cuneo fiscale e taglio Irap: 8 miliardi di euro, di cui 6 con un nuovo stanziamento di bilancio e 2 già assegnati in precedenza
  • taglio costi energia: 2 miliardi di euro
  • Iva sugli assorbenti: viene ridotta dal 22% al 10%
  • plastic tax e sugar tax rinviate al 2023. L’aggio sulla riscossione per le operazioni successive al 1° gennaio sarà posto interamente a carico dello Stato.

Investimenti pubblici

Forte impulso agli investimenti pubblici:

  • più investimenti alle amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036: 70 miliardi, destinati a:
    – completamento delle infrastrutture ferroviarie
    – alle metropolitane delle grandi aree urbane
    – alle infrastrutture autostradali già avviate e alla loro manutenzione straordinaria e messa in sicurezza
    – interventi per la tutela del patrimonio culturale
    – edilizia scolastica
  • aumentato della dotazione del Fondo di Sviluppo e Coesione per il periodo 2022-2030 con 23,5 miliardi
  • rifinanziamento con circa 6 miliardi degli interventi per la ricostruzione privata delle aree colpite dal sisma in Centro Italia.
  • risorse per il Giubileo di Roma
  • risorse per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.

Investimenti per i privati

Sul tema degli investimenti privati massima attenzione alle agevolazioni sulla casa:

  • proroga al 2024 degli incentivi al 50% e al 65% e delle relative maggiorazioni alle stesse aliquote per gli investimenti immobiliari privati
  • proroga del Superbonus 110%, esteso al 2023 per i condomini e gli IACP, con riduzione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le altre abitazioni, il Superbonus è esteso per il secondo semestre del 2022 per le abitazioni principali di persone fisiche con la previsione di un tetto Isee
  • proroga del Bonus facciata, confermato anche nel 2023, ma con una percentuale agevolata che passa dal 90% al 60% (qui i dettagli della misura).

Investimenti per le imprese

Grandi investimenti anche per le PMI:

  • rifinanziato il Fondo di Garanzia Pmi con 3 miliardi di euro
  • rifinanziata la cosiddetta Nuova Sabatini (qui cos’è e come fare domanda)
  • rifinanziato il Fondo per l’internazionalizzazione delle imprese
  • proroga e rimodulazione delle misure di Transizione 4.0 fino al 2025
  • estensione della possibilità di trasformare le Deferred Tax Assets (DTA) in crediti di imposta fino al 30 giugno 2022, con la stessa percentuale e un tetto massimo per singola operazione.

Reddito di cittadinanza

Il Reddito di cittadinanza “non deve ostacolare il funzionamento del mercato del lavoro, cosa che invece c’è stata. Condivido il principio, bisogna che sia esente da abusi e che non sia d’intralcio al buon funzionamento del mercato di lavoro” ha detto Draghi illustrando la Manovra in Cdm.

I vari provvedimenti di controllo che verranno dettagliati dovrebbero assicurare il raggiungimento del primo obiettivo. I controlli saranno molto più precisi e dovranno essere soddisfatti prima della percezione del reddito. Il sistema di controlli deve assicurare che anche il secondo obiettivo venga raggiunto, per quanto riguarda gli occupabili, e che non sia un ostacolo all’accettazione di proposte di lavoro.

In precedenza, se il percettore avesse accettato l’offerta avrebbe perso tutto il Reddito di cittadinanza. Oggi invece questo viene graduato, in modo tale che ci sia l’incentivo ad accettare l’offerta di lavoro.

“E’ importante controllare che abbia ricevuto l’offerta di lavoro e l’abbia rifiutata prima che cominci il decalage: su questo stiamo ancora ragionando, il sistema precedente non ha funzionato. Deve essere mantenuto lo spirito del Reddito di cittadinanza, che è diverso da quello del sussidio di disoccupazione”.

Il Reddito di cittadinanza viene finanziato con 1 ulteriore miliardo ogni anno, confermando l’importo del finanziamento sui livelli del 2021.

Vengono rafforzati i controlli e introdotti correttivi alle modalità di corresponsione, che prevedono:

  • una revisione della disciplina delle offerte di lavoro congrue
  • un decalage del beneficio mensile per i soggetti occupabili
  • sgravi contributivi per le imprese che assumono i percettori dell’Rdc
  • benefici fiscali per gli intermediari.

Pensioni

La Manovra mette mano anche alle pensioni, dopo mesi di scontri incandescenti. Rispondendo alle domande dei cronisti, Draghi ha spiegato che, per quanto riguarda le pensioni, “non mi aspetto lo sciopero generale, dipende dai sindacati ma mi parrebbe strano che lo facessero vista la disponibilità del governo. Ma la questione è nelle mani dei sindacati”.

Quanto a Quota 100, “è stata un’esperienza che non ho mai condiviso e che ha creato la necessità di tornare alla normalità ancora più urgentemente perché è costata molto. Quindi dobbiamo tornare al sistema contributivo che sia sostenibile”. “L’impegno del governo è tornare in pieno al contributivo.

Quota 100 finisce alla fine di quest’anno, la Legge di bilancio prevede una transizione a Quota 102, con 38 anni di contributi e 64 anni di uscita. Il governo ha anche rafforzato Opzione Donna e Ape sociale, ampliando la gamma di soggetti che possono utilizzarlo.

“La cosa importante è che il governo rimane disponibile al confronto con le parti sociali”: l’obiettivo è il ritorno al sistema contributivo, “la scatola all’interno della quale tante cose si possono aggiustare”. Ecco gli obiettivi:

  • flessibilità in uscita
  • recuperare al lavoro tutti coloro che sono andati in pensione e lavorano in nero perché vengono puniti se lavorano
  • riequilibrare il rapporto per le pensioni dei giovani, oggi squilibrate verso cifre molto basse.

Tutto questo all’interno del sistema contributivo per assicurare la sostenibilità nel tempo del sistema pensionistico. Il governo ha deciso dunque :

  • passaggio da Quota 100 a Quota 102: nel 2022 si va in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi
  • proroga di “Opzione Donna” (tutte le info su come funziona, quando conviene e quanto si perde qui)
  • proroga e allargamento dell’APE sociale ad ulteriori categorie di soggetti che hanno svolto lavori gravosi.

Ammortizzatori sociali

Con una spesa di circa 3 miliardi di euro nel 2022 si dà attuazione alla riforma degli ammortizzatori sociali, con:

  • aumento dei sussidi di disoccupazione
  • estensione degli istituti di integrazione salariale ordinari e straordinari ai lavoratori di imprese attualmente non inclusi, nonché agli apprendisti e ai lavoratori a domicilio
  • incentivi all’utilizzo dei contratti di solidarietà
  • proroga per il 2022 e il 2023 del contratto di espansione, con l’estensione a tutte le imprese che occupano più di 50 dipendenti
  • il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.

Giovani

Focus anche sui giovani:

  • finanziamento permanente del Bonus Cultura per chi ha 18 anni
  • estensione per tutto il 2022 degli incentivi fiscali previsti per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36
  • finanziamento del Fondo affitti giovani
  • finanziamento del Fondo per le politiche giovanili.

Sanità

Sul caldissimo tema della sanità:

  • acquisto di vaccini e medicinali anti-Covid: per il 2022 sono previsti circa 1,8 miliardi
  • finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale con 2 miliardi di euro aggiuntivi ogni anno fino al 2024
  • ulteriori risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi, per complessivi 600 milioni nel triennio
  • aumento delle borse di studio per gli specializzandi in Medicina, portate in via permanente a 12mila l’anno
  • autorizzazione agli enti del Servizio Sanitario Nazionale a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l’emergenza.

Scuola, ricerca e università

Riguardo alla scuola, all’università e alla ricerca, ecco cosa cambia nel 2022:

  • aumento della dotazione del Fondo di Finanziamento ordinario per l’Università
  • aumento del Fondo Italiano per la Scienza
  • creazione di un nuovo Fondo Italiano per la Tecnologia
  • aumento fondi per gli enti di ricerca e il Consiglio Nazionale delle Ricerche
  • estensione al 2031 e rimodulazione del contributo alle spese di ricerca delle imprese, ora previsto fino al 2022
  • proroga fino a giugno 2022 dei contratti a tempo determinato stipulati dagli insegnanti durante l’emergenza Covid
  • risorse aggiuntive per i libri di testo gratuiti
  • introduzione dell’insegnamento dell’educazione motoria per classi di 4a e 5a elementare.

Pubblica amministrazione

All’interno della enorme trasformazione della PA, ecco cosa cambia dal 2022:

  • finanziamento permanente di un fondo per le assunzioni con 250 milioni di euro
  • incremento del trattamento economico accessorio per 360 milioni
  • ulteriori risorse per la formazione dei dipendenti pubblici.

Regioni e enti locali

Vengono stanziati infine per gli enti locali complessivamente circa 1,5 miliardi per, fra le altre misure:

  • aumento del Fondo per il Trasporto Pubblico Locale
  • aumento risorse per gli enti locali per garantire i livelli essenziali a regime per gli asili nido
  • aumento risorse per la manutenzione della viabilità provinciale.

Fonte: quifinanza.it

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