Draghi promette nuovi interventi contro caro bollette: ecco tempi e modalità

11 gennaio
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Il governo sta pensando di mettere altre risorse per alleviare le famiglie dal costo delle bollette, ma chi ha fatto profitti con la recente impennata del costo del gas e dell’energia deve “condividerli”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi in conferenza stampa, parlando di vari argomenti e dell’ultimo provvedimento anti-Covid.

“La legge di bilancio ha già stanziato circa 3,5 miliardi per affrontare l’emergenza bollette nel primo trimestre. È previsto che vengano presi altri provvedimenti per affrontare l’emergenza bollette nei mesi a seguire”, ha annunciato Draghi.

“La via del sostegno governativo è importante, ma non può essere l’unica. – ha rimarcato il Premier – Occorre chiedere a chi ha fatto grandissimi profitti dagli aumenti nel prezzo del gas di condividerli con il resto della società”.

Consumatori ancora delusi

“Una delusione la dichiarazione di Draghi!”. Così l’Unione Nazionale Consumatori a proposito delle dichiarazioni del Premier, che in qualche modo ha spostato più in là altri interventi sulle bollette.

UNC parla di “un passo indietro” rispetto alle rassicurazioni di fine anno, quando il Presidente del Consiglio aveva “ipotizzato un intervento oltre quello che era stato già deciso” (3,8 miliardi in Manovra), che teneva conto di “aumenti molto forti ma inferiori a quelli poi visti a fine dicembre”.

“Purtroppo in questo trimestre si concentra il 50% dei consumi di gas, mentre dal 15 aprile i caloriferi sono addirittura spenti. Quindi è evidente che un aiuto sarebbe ben più utile ora e non nei trimestri a seguire”, afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.

Una strategia europea per calmierare il prezzo del gas

Draghi ha ricordato che gli aumenti del prezzo del gas dipendono in gran parte da fattori geopolitici ed ha affermato che il governo italiano ha fatto “varie proposte su come affrontare l’emergenza del prezzo del gas” all’UE e “la discussione continua molto attiva all’interno del Consiglio europeo”.

Fra le proposte avanzate in UE quello di avere stoccaggi comuni ed effettuare acquisti comuni – ha ricordato il Premier – ma su questo punto c’è diversità di vedute. “Niente esclude che alla fine – ha aggiunto – si possa decidere solo per gruppi di paesi che fanno acquisti in comune”.

E una soluzione italiana

Nel frattempo, prende corpo il cosiddetto Piano Cingolani-Giorgetti per raddoppiare la produzione italiana di gas entro un paio di anni. Il piano prevede investimenti per 1-1,5 miliardi da parte delle compagnie petrolifere, per manutenzioni straordinarie e per potenziare i pozzi già attivi.

Questi semplici interventi, senza nuove esplorazioni e senza nuove trivellazioni, consentirebbero di portare la produzione di gas dell’Italia da 3,5 miliardi di metri cubi a 7-8 miliardi di metri cubi, circa il 10% dei 70 miliardi che si consumano ogni anno.

Una soluzione che consentirebbe all’Italia di essere meno dipendente dalle importazioni e compensare le ricadute degli aumenti del costo dell’energia in bolletta.

Fonte: quifinanza.it

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