Elly Schlein: chi è la nuova segretaria del Pd

27 febbraio
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Elly Schlein ha vinto le primarie, battendo a sorpresa Stefano Bonaccini: è lei la nuova segretaria del Pd, la prima segretaria donna del partito. "Il popolo democratico è vivo, c'è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara. L'obiettivo è mettere al centro il contrasto ad ogni disuguaglianza e precarietà. Saremo un problema per il governo Meloni", ha detto parlando alla sede del suo comitato elettorale. Ma chi è Elly Schlein, ex europarlamentare e oggi deputata? Dal volontariato pro Obama negli Stati Uniti fino alla campagna elettorale regionale del 2020 e a quella nazionale del 2022, ecco la sua storia.

"Un partito di sinistra e non di centro"

Elly Schlein, all'anagrafe Elena Ethel Schlein, viene da una famiglia italo-americana. Il nonno materno, Agostino Viviani, era un noto avvocato senese e antifascista, mentre quello paterno, Harry Schlein, era emigrato negli Stati Uniti e proveniva da una famiglia ebraica di Leopoli. Nata il 4 maggio 1985 in Svizzera, da madre italiana e padre americano (entrambi docenti universitari), Schlein vive a Bologna, dove si è anche laureata in giurisprudenza. Ha una sorella, Susanna, diplomatica che lo scorso anno è stata vittima di un attentato ad Atene, e un fratello.

Durante il discorso con cui ha annunciato la sua candidatura, ha parlato di lavoro e precarietà, diritti, giustizia sociale e ambientale. Per Schlein il Pd deve "tornare a essere un partito di sinistra che rappresenta chi non ce la fa, e allontanarsi dalle pulsioni della classe dirigente che negli ultimi anni lo hanno spinto verso il centro". Riservatissima sulla sua vita privata, qualche anno fa in un'intervista televisiva ha detto "di aver amato molti uomini e molte donne". E ha annunciato di avere una compagna che "non è un personaggio pubblico e non vuole diventarlo". È appassionata di cinema, assidua frequentatrice del festival di Locarno, ha collaborato a un documentario che ha vinto il David di Donatello. È anche molto appassionata di musica: suona la chitarra ed è una cultrice del festival di Sanremo.

Volontaria in gioventù nella campagna elettorale di Barack Obama, esperienza che ha raccontato anche in un blog, nel 2013 Schlein lancia insieme ad altri "OccupyPd", esperienza nata per protestare contro i 101 che affossarono l'elezione di Romano Prodi al Quirinale, dove si proposero 102 idee per cambiare il centrosinistra. L'anno dopo è candidata con le liste del Pd alle Europee e viene eletta. Al Parlamento europeo Schlein si è occupata soprattutto di immigrazione. Per due anni è stata la relatrice dei Socialisti europei alla riforma del regolamento di Dublino, riguardante il diritto di asilo. Insieme a Popolari e Liberali, Schlein ha trovato un compromesso per modificare il regolamento rendendo automatico il ricollocamento dei migranti negli altri Paesi europei, ma la proposta finale del Parlamento non è stata mai approvata dal Consiglio.

Nel frattempo, con l'arrivo di Matteo Renzi alla guida del partito, esce dal Pd insieme a Pippo Civati fondando Possibile, da cui poi si è allontanata. Decide di non ricandidarsi alle elezioni Europee e torna in campo per le Regionali di gennaio 2020, dando vita ad un gruppo ecologista-progressista, "Emilia-Romagna Coraggiosa", con l'obiettivo di raccogliere tutte le forze di sinistra che sostenevano Bonaccini in quel momento fortemente minacciate dal centrodestra. Alla fine la Lega non riesce a prevalere e Bonaccini diventa governatore dell'Emilia-Romagna. La lista di Schlein contribuisce con il 3,8%, ma lei è primatista di preferenze con 22mila voti personali: a Bologna, da sola, ne prende più dei big del Pd. Entra in giunta e Bonaccini le dà l'incarico di vicepresidente con la delega al welfare, ruolo rivestito per gli ultimi tre anni.

Schlein si è candidata alle elezioni politiche nel 2022, capolista, ottenendo un seggio alla Camera, pur rimanendo ancora non iscritta al Pd. Poi ha lasciato l'incarico da vicepresidente regionale. Dopo un periodo di riflessione, con poche e mirate uscite pubbliche e due settimane dopo la discesa in campo di Stefano Bonaccini, ha annunciato la sua scelta di correre per la segreteria del Pd. d essere particolarmente apprezzate dagli elettori sono le battaglie intraprese da Schlein a favore, oltre che dei migranti, anche della parità di genere, della disoccupazione giovanile, dei diritti delle minoranze e delle persone LGBTQIA+. Schlein è una convinta europeista: sostiene che le istituzioni europee debbano assumere una sempre maggiore quota di poteri, sottraendoli agli Stati nazionali.

Fonte: www.today.it

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