I tre possibili premier se Draghi va al Quirinale

20 gennaio
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Mario Draghi non è immobile nella partita per il Quirinale. Non lo fa in modo plateale come Berlusconi, ma anche lui sta lavorando per arrivare al Colle. Con la differenza che il Premier dell’emergenza pandemica deve assolutamente trovare un suo successore. Qualcuno che mandi avanti il Governo senza “perdere un solo giorno di lavoro” come aveva detto Conte ai suoi parlamentari in una riunione interna. Il Presidente del Consiglio, che si era autocandidato e mai ha dato precisazioni in senso opposto, si starebbe muovendo da giorni: incontra Ministri, personalità politiche, non solo per questioni di Governo, ma anche per organizzare la sua ascesa al Colle, che dovrebbe essere decisa alla quarta chiamata, quando non servirà più la maggioranza qualificata.

Tre i nomi dei suoi possibili successori. Vittorio Colao, dirigente d'azienda e ministro per la transizione digitale; il ministro dell’economia Daniele Franco e il ministro della giustizia Marta Cartabia. Sono ipotesi che mandano in fibrillazione i partiti che temono le elezioni anticipate e dunque la fine di questa legislatura con la stragrande maggioranza di questo Parlamento senza futuro. Si andrebbe alle elezioni in un quadro politico devastato, soprattutto per il centrosinistra. Nel Pd infatti c’è la convinzione che, con Draghi al Colle e un tecnico a Chigi, si aprirebbe la campagna elettorale della destra che non farebbe che aumentare il suo consenso in attesa di sganciare la bomba alle prossime elezioni e governare con la forza dei numeri.

Intanto c’è da capire che cosa voglia fare la destra e in particolare Silvio Berlusconi che, stando a chi gli è vicino, non mollerà tanto facilmente, soprattutto di fronte all’alternativa Draghi. A quattro giorni dall'inizio degli scrutini, dunque, non si trova la quadra. A sinistra Conte è impantanato e Letta temporeggia in attesa della mossa di Berlusconi. A destra c’è da capire cosa vorrà fare l’ex Cavaliere. Ci sono le alternative come Pera, Moratti, Casellati o Frattini, ma Berlusconi non le vuole. Salvini ci prova a uscire dallo stallo e giocare da attaccante, ma tanto, come ha detto Elio Vito, non si fa nulla se non lo vuole Berlusconi. Il leader del centrodestra è lui.

Fonte: www.today.it

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