La misteriosa epatite acuta nei bambini, cosa sappiamo

Giorno dopo giorno cresce l'allarme per la misteriosa epatite che sta colpendo i bambini. Infezioni gravi, che in alcuni casi hanno portato anche alla necessità di un trapianto di fegato. I primi casi nel Regno Unito dove il rapido incremento di bambini con la patologia ha sovvertito tutte le statistiche sul normale andamento della patologia. Poi però anche altri Paesi hanno segnalato casi simili: come gli Stati Uniti ma anche Paesi europei. Nel Vecchio Continente le segnalazioni sono arrivate da Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna. Le autorità sanitarie, Oms in primis, hanno alzato il livello di attenzione invitando a segnalare tempestivamente qualsiasi quadro clinico sospetto. Quello che sappiamo sulla malattia e sulla diffusione.
Cosa è l'epatite
Le epatiti virali sono infezioni del fegato. Ne esistono di più tipi e pur avendo quadri clinici simili, differiscono per origine della malattia, frequenza e gravità. A oggi sono noti 5 tipi di epatite virale determinati dai cosiddetti "virus epatitici maggiori": a, b, c, d, e. "Tuttavia - precisa l'Istituto superiore di sanità - in circa il 10-20% dei casi l’agente responsabile dell’epatite resta ignoto".
La "mappa" della malattia
L'allerta è partita lo scorso 5 aprile, quando il Regno Unito ha segnalato un aumento dei casi di epatite acuta di origine sconosciuta tra bambini. Tra Scozia, Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord si è arrivati a 74 casi in pochi giorni. Nove casi sono poi stati trovati in Alabama negli Stati Uniti. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) parla poi di epatite "di dubbia provenienza" che ha colpito un numero imprecisato di bambini in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna.
Quali sono i sintomi?
I bambini che si sono ammalati nel Regno Unito avevano un quadro clinico simile: livelli aumentati di enzimi epatici (aspartato transaminasi (AST) o alanina aminotransaminasi (ALT) superiori a 500 UI/L) e molti casi erano itterici. Alcuni hanno riportato sintomi gastrointestinali, tra cui dolore addominale, diarrea e vomito nelle settimane precedenti. La maggior parte dei bambini non aveva la febbre.
C'è un legame con il Covid?
L'Ecdc ha precisato che "Non è stato identificato alcun collegamento al vaccino Covid-19 e le informazioni dettagliate raccolte attraverso un questionario su casi su cibo, bevande e abitudini personali non sono riuscite a identificare alcuna esposizione comune”.
Quali le cause?
A rendere questa malattia un rompicapo è il fatto che i test "tradizionali" per l'epatite abbiano dato esito negativo. "Le indagini di laboratorio sui casi - spiega L'Ecdc - hanno escluso in tutti i casi l'epatite virale di tipo A, B, C, D ed E. Dei 13 casi segnalati dalla Scozia per i quali sono disponibili informazioni dettagliate sui test, tre sono risultati positivi all'infezione da SARS-CoV-2, cinque sono risultati negativi e due hanno avuto un'infezione nei tre mesi precedenti la presentazione. Undici di questi 13 casi hanno avuto risultati per il test dell'adenovirus e cinque sono risultati positivi".
La situazione in Italia
"In Italia fortunatamente non c'è ancora questo tipo di allarme. Sono stati segnalati casi in Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca, oltre che nel Regno Unito. Alcuni sono anche esitati in forme così rilevanti da richiedere trapianto di fegato. Ad oggi non abbiamo evidenza che vi sia una correlazione con il nuovo Coronavirus". A dirlo, a Sky tg, è stato Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità. L'esperto sottolinea però che quanto sta accadendo "testimonia la necessità di avere sistemi di monitoraggio epidemiologico efficienti per intercettare le emergenze di malattie trasmissibili".
Fonte: www.today.it