Perché il premier giapponese Kishida ha incontrato Giorgia Meloni

11 gennaio
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Due partner strategici, legati dall'allineamento sempre più marcato nella galassia delle alleanze degli Stati Uniti. Una stretta di mano, quella che c'è stata oggi 10 gennaio tra la premier italiana Giorgia Meloni e il suo omologo giapponese Fumio Kishida, per rafforzare le storiche relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone. È in questo contesto che si presenta la visita romana del leader giapponese Kishida, nell'ambito del tour cominciato in Francia e pronto a snodarsi, dopo l'Italia, tra Regno Unito, Canada e Stati Uniti.

Dopo che il bilaterale in programma a margine del summit del G20 di Bali lo scorso novembre era saltato all'ultimo momento, Kishida è stato ricevuto a Palazzo Chigi da Meloni: un faccia a faccia che arriva settimane dopo l'annuncio di un progetto trilaterale (che coinvolge Giappone, Italia e Regno Unito), per lo sviluppo di jet da combattimento Tempest di nuova generazione, la prima grande collaborazione industriale del Giappone nel settore della difesa che non vede il coinvolgimento degli Stati Uniti sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. 

Cosa significa elevare le relazioni a rango di partenariato strategico

Roma e Tokyo, entrambi membri del G7 e G20, hanno analizzato i diversi dossier presenti sul tavolo, a partire dall’interconnessione tra Euro atlantico e Indo Pacifico, dall’aggressione russa dell’Ucraina e dalla minaccia cinese nell'Indo Pacifico. Meloni e Kishida hanno affrontato anche un altro dossier, quello della cooperazione industriale ed economica, su cui il leader giapponese aveva iniziato già a lavorare con l'allora presidente del Consiglio Mario Draghi.

"Abbiamo avuto un lungo colloquio partendo dagli eccellenti rapporti bilaterali che intercorrono tra Italia e Giappone che hanno un interscambio 12 miliardi di euro l'anno, che sottende un partenariato sempre più forte in ambito politico, industriale, tecnologico, culturale", ha detto Meloni al termine dell'incontro con il premier nipponico, rimarcando le posizioni allineate tra Italia e Giappone.

Una partnership destinata a rafforzarsi soprattutto nel settore della difesa: "Ricordo l'avvio il 9 dicembre insieme con il Regno Unito - ha sottolineato Meloni - di un programma teso a sviluppare un veicolo di sesta generazione sui settori civili e di ambito di ricerca scientifica e concordato di elevare le nostre relazioni al rango di partenariato strategico, un passo significativo e un rafforzamento dei nostri contatti con l'apertura di nuove opportunità".

Al via quindi al partenariato strategico tra Italia e Giappone - che quest'anno detiene la presidenza del G7 con il vertice in programma dal 19 al 21 maggio a Hiroshima - per cui si conferma il rafforzamento dei legami in una serie di settori, tra cui l'economia, il commercio e la sicurezza. Tra le aree di maggiore cooperazione Kishida ha citato la diplomazia, gli investimenti, le ferrovie e il cinema  (in quest'ultimo ambito, siglato un accordo di coproduzione cinematografica). 

Proprio sul forum intergovernativo composto dai sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta, "la visita ha fatto emergere una forte convergenza di vedute sui punti principali della presidenza del G7 che poi passerà all'Italia", ha affermato la premier Meloni, riaffermando quindi il sostegno all'Ucraina e all'ordine internazionale basato sulle regole e l'attenzione dell'Italia al continente africano. 

Le mosse del Giappone in chiave anti-cinese

Ulteriore tema caldo è stato l'assertività cinese e le minacce nordcoreane nella regione dell'Indo Pacifico, che secondo la premier Meloni è una regione fondamentale per il "nostro futuro, un'area sempre più strategica ma anche una macro-regione con grandi nodi da risolvere". 

Dopo la visita romana, il leader Kishida partirà alla volta del Regno Unito dove firmerà con l'omologo britannico Rishi Sunak un accordo di difesa (Reciprocal Access Agreement, o RAA), che consentirà ai due Paesi di rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti nell’Indo Pacifico e di rafforzare la deterrenza contro la crescente minaccia proveniente dalla Cina. 

Il patto faciliterà le esercitazioni congiunte e la cooperazione logistica tra le nazioni e stabilirà, inoltre, un quadro giuridico per semplificare la burocrazia necessaria a consentire l’ingresso delle truppe nei rispettivi Paesi. L’accordo quindi andrà a semplificare le procedure burocratiche che regolano l’ingresso delle truppe britanniche in territorio giapponese, e viceversa, in modo da agevolare le esercitazioni congiunte e la cooperazione logistica.

Si tratta dell'ennesimo segnale di come Giappone voglia rafforzare i legami con gli alleati occidentali per prepararsi a un potenziale conflitto con la Cina in merito a Taiwan. Il tour di Kishida arriva in un momento di grande tensione con la Repubblica popolare cinese e servirà a serrare le fila con gli alleati strategici per ottenere supporto in chiave anti-cinese, nell’ottica della sicurezza giapponese.

Fonte: www.today.it

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