I guariti dal Covid dopo un anno non hanno più anticorpi in un caso su tre

21 settembre
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Purtroppo non sempre basta aver contratto Sars-Cov-2 (il virus che causa Covid 19) per essere al sicuro da nuove infezioni. E comunque, anche per chi è già guarito dalla malattia la vaccinazione fornisce le chance massime di evitare un nuovo contagio in futuro. Non è una novità, ma un nuovo studio spagnolo corrobora i dati in favore dell’efficacia dell’immunità ibrida, cioè della vaccinazione in persone che precedentemente hanno già contratto il virus, rivelando inoltre che ad un anno dall’infezione fino al 36% dei guariti potrebbe non avere più gli anticorpi contro il virus nel proprio organismo.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista BMC Medicine da un team di ricercatori del Barcelona Institute for Global Health, e ha coinvolto più di mille spagnoli tra i 43 e i 72 anni. I partecipanti sono stati sottoposti a un test sierologico nel 2020 al termine del primo lockdown spagnolo, e quindi testati nuovamente a quasi un anno di distanza nel 2021, a circa sei mesi dall’arrivo di vaccini anti Covid.

Grazie ai dati raccolti i ricercatori spagnoli hanno così potuto valutare la quantità di anticorpi fossero presenti nell’organismo dei partecipanti durante la seconda rilevazione, e metterla in relazione con il loro stato vaccinale e con una passata infezione. In totale, 64 partecipanti risultati positivi al primo test sierologico, nel 2020, non si sono mai sottoposti alla vaccinazione nel corso dello studio. Tra questi, 43 risultavano ancora positivi al sierologico nel 2021, di 8 non è stato possibile valutare lo status sierologico e per 13 gli anticorpi contro Sars-Cov-2 erano spariti. Ad un anno dall’infezione, quindi, il 20,3% dei partecipanti non vaccinati non presentava più traccia degli anticorpi contro il virus, una percentuale che sale quasi al 36% aggiungendo quelli per cui non è stato possibile confermare la sieropositività.

Guardando ai fattori di rischio, l’assenza di anticorpi è risultata molto più comune nei partecipanti che avevano sofferto originariamente di un’infezione asintomatica, negli over 60 e nei fumatori. Parlando dei vaccinati, invece, i dati non permettono ovviamente di trarre conclusioni a distanza di un anno, visto che le vaccinazioni sono iniziate appena sei mesi prima del secondo test sierologico. In questa popolazione, comunque, solo il 2% non presentava anticorpi al momento della seconda analisi, e solo l’1% aveva contratto l’infezione dopo aver ricevuto il vaccino. Comparando i livelli di anticorpi prodotti in seguito alla vaccinazione, infine, i più elevati sono risultati quelli delle persone vaccinate che avevano contratto il virus prima di ricevere il vaccino.

Quali conclusioni si possono trarre, quindi, dalla ricerca? Per prima cosa, che con il passare del tempo anche chi è guarito dalla malattia può tornare a rischiare una nuova infezione, soprattutto se è avanti con gli anni e ha contratto il virus in forma asintomatica. Secondo, che l’immunità ibrida – quella dei guariti che scelgono di fare anche il vaccino – fornisce probabilmente la massima protezione possibile contro Covid 19. “I nostri dati sottolineano l’importanza della vaccinazione anche per le persone che sono state già infettate in precedenza, e confermano che l’immunità ibrida è superiore e più duratura”, sottolinea Marianna Karachaliou, una delle ricercatrici che hanno partecipato allo studio. “Questo significa che chi è stato vaccinato ma non è mai stato infettato ha probabilmente bisogno di una dose booster prima di chi invece ha anche contratto il virus”.

Fonte: www.today.it

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