In aumento i casi di tumore negli under 50: uno studio svela le cause

9 settembre
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Negli ultimi decenni sono sempre di più gli adulti al di sotto dei 50 anni che sviluppano il cancro. Secondo uno studio del Brigham and Women's Hospital (il secondo ospedale più grande per l’insegnamento dell’Harvard Medical School), l’incidenza dei tumori a esordio precoce (cioè quelli diagnosticati prima dei 50 anni) è aumentata drammaticamente nel mondo a partire dal 1990. Il maggiore ricorso ai programmi di screening ha sicuramente contribuito in una certa misura a far emergere questo fenomeno, tuttavia sembra anche emerso un reale aumento dell'incidenza di alcuni tipi di cancro ad esordio precoce. L'evidenza scientifica suggerisce che una delle principali cause è l’esposizione a fattori di rischio nella prima infanzia e nella giovane età adulta. 

Con l’obiettivo di capire perché a molti più giovani under 50 viene diagnosticato un cancro, gli scienziati del Brigham and Women's Hospital hanno condotto un’approfondita analisi dei dati disponibili a livello globale in letteratura e online, comprese le informazioni sulle esposizioni nella prima infanzia che potrebbero aver contribuito a questa tendenza. I risultati sono pubblicati su Nature Reviews Clinical Oncology.

Lo studio

I ricercatori hanno prima analizzato i dati disponibili in letteratura e online che descrivono l'incidenza di 14 diversi tipi di cancro (mammella, colon-retto, endometrio, esofago, dotto biliare extraepatico, cistifellea, testa e nel collo, reni, fegato, midollo osseo, pancreas, prostata, stomaco e tiroide) che hanno mostrato una maggiore incidenza negli adulti prima dei 50 anni dal 2000 al 2012. Quindi, il team ha cercato studi disponibili che esaminassero le tendenze di possibili fattori di rischio, comprese le esposizioni precoci nella popolazione generale. Infine, ha esaminato la letteratura che descrive le caratteristiche cliniche e biologiche del tumore dei tumori a esordio precoce rispetto ai tumori a esordio tardivo diagnosticati dopo i 50 anni.

L’effetto della coorte di nascita

Analizzando i dati, i ricercatori hanno osservato qualcosa chiamato “effetto della coorte di nascita” (la coorte di nascita comprende tutti coloro che sono nati entro un medesimo arco temporale). Questo effetto mostra che ogni gruppo di persone nate in un momento successivo (ad esempio, un decennio dopo) ha un rischio maggiore di sviluppare il cancro più avanti nella vita, probabilmente a causa del rischio fattori a cui sono stati esposti in giovane età.  "Abbiamo scoperto - ha spiegato Shuji Ogino, professore presso il Dipartimento di Patologia del Brigham - che questo rischio aumenta con ogni generazione. Ad esempio, le persone nate nel 1960 hanno sperimentato un rischio di cancro più elevato prima dei 50 anni rispetto alle persone nate nel 1950 e prevediamo che questo livello di rischio continuerà a salire nelle generazioni successive”.

Dieta e meno ore di sonno tra le cause dell’aumento dei tumori

In particolare, il team ha scoperto che dalla metà del 20° secolo si sono verificati sostanziali cambiamenti nell'esposoma (l’insieme dei fattori ambientali a cui ciascun individuo è esposto per tutta la vita dal momento della nascita) - compresi cambiamenti nella dieta, nello stile di vita, nell'ambiente e nel microbioma, che potrebbero interagire con suscettibilità genomiche e/o genetiche). Pertanto, i ricercatori suggeriscono che alcuni di questi fattori abbiano contribuito all’aumento dei tumori. In particolare, hanno osservato che possibili fattori di rischio per il cancro ad esordio precoce includevano il consumo di alcol, il fumo, l’obesità, il consumo di determinati cibi, e sorprendentemente anche meno tempo dedicato al riposo. I ricercatori hanno, infatti, scoperto che mentre la durata del sonno degli adulti non è cambiata significativamente, i bambini oggi dormono molto meno rispetto a decenni fa. 

Un microbioma alterato aumenta il rischio di cancro

A partire dagli anni ’50 è aumentato in modo significativo il consumo di alimenti altamente trasformati, bevande zuccherate, la sedentarietà, il consumo di alcol, e l’incidenza di malattie come l’obesità e il diabete di tipo 2: la combinazione di questi fattori di rischio sarebbe causa, secondo i ricercatori, di un microbioma alterato (patrimonio genetico espresso dalla popolazione di microrganismi che colonizza l'intestino). Gli autori dello studio hanno sottolineano, in particolare, come 8 dei 14 tipi di cancro studiati nella loro analisi siano legati al sistema digestivo. “La dieta - hanno chiarito - influisce direttamente sulla composizione del microbioma e alla fine questi cambiamenti possono influenzare il rischio e gli esiti della malattia".

Screening e diagnosi precoce non giustificano la maggiore incidenza del cancro

Il team ha, inoltre, sottolineato che la maggiore incidenza di alcuni tipi di cancro è, in parte, dovuta alla diagnosi precoce attraverso programmi di screening oncologici. Tuttavia, anche se non sono stati in grado di misurare precisamente quale percentuale di questi casi in aumento potesse essere attribuita esclusivamente allo screening e alla diagnosi precoce, i ricercatori escludono che la maggiore incidenza dei tumori a esordio precoce presi in esame sia collegata al solo miglioramento dello screening.

Prospettive di ricerca future

Nonostante la grande rilevanza dei dati emersi, lo studio del Brigham and Women's Hospital presenta alcuni limiti: non ha preso in considerazione una quantità adeguata di dati dai Paesi a basso e medio reddito per identificare le tendenze nell'incidenza del cancro nel corso dei decenni. Pertanto, i ricercatori sperano di continuare questa ricerca raccogliendo più dati e collaborando con Istituti di Ricerca internazionali per monitorare meglio le tendenze globali. Hanno, inoltre, anche spiegato l'importanza di condurre studi di coorte longitudinali con il consenso dei genitori per includere bambini piccoli che possono essere seguiti per diversi decenni. "Senza tali studi - hanno concluso i ricercatori -, è difficile produrre approfondimenti accurati sul rischio di cancro per le generazioni a venire".

Fonte: www.today.it

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