I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia

29 luglio
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Nell’ultima settimana i nuovi casi di coronavirus non sono raddoppiati, come era successo nei sette giorni precedenti, ma c’è stata comunque una crescita significativa: sono stati 33.088, il 54 per cento in più rispetto alla settimana tra il 15 e il 21 luglio. Nei sette giorni precedenti la crescita era stata del 112 per cento.

 

Sono aumentati anche i nuovi ingressi in terapia intensiva, ma la percentuale dei posti letto occupati da malati di COVID-19 sul totale dei posti disponibili è rimasta contenuta in tutte le regioni. Sono leggermente cresciuti anche i decessi rispetto ai sette giorni precedenti. Per capire l’andamento di questo indicatore, utile anche per valutare gli effetti della campagna vaccinale, sarà importante monitorare i dati che arriveranno almeno nei prossimi sette giorni.

 
 

La nuova crescita dei contagi in Italia, simile a quella registrata in molti altri paesi europei, è dovuta principalmente alla variante delta del coronavirus, più contagiosa rispetto alle prime versioni perché ha la capacità di replicarsi più velocemente nell’organismo. Un gruppo di ricercatori in Cina ha studiato le caratteristiche di questa variante, che grazie a una maggiore presenza del virus nelle cellule dell’apparato respiratorio rende più probabili le circostanze in cui una sola persona (“superdiffusore”) ne infetti molte altre, a loro volta contagiose più velocemente rispetto a quanto fosse stato osservato con altre varianti del virus.

 

Gli effetti sono piuttosto evidenti nell’andamento dei casi, in crescita nelle ultime quattro settimane. L’aumento della prevalenza della variante delta è abbastanza recente, ma secondo le ultime ricerche i vaccini autorizzati hanno confermato la loro efficacia contro le forme gravi di COVID-19 anche nel caso di infezione da variante delta, a patto di avere completato il ciclo vaccinale. L’efficacia generale del vaccino contro questa variante è lievemente più bassa rispetto a quella riscontrata con altre versioni del virus, ma comunque buona.

Nell’ultima settimana ci sono stati 96 morti per COVID-19, il 29,7 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti. È bene segnalare che rispetto al totale dei decessi comunicato dalla Protezione civile sono stati esclusi 9 decessi notificati dalla Calabria, ma risalenti ai mesi precedenti. In otto regioni non ci sono stati morti: Basilicata, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano.

Fonte: www.ilpost.it

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