Le auto elettriche convengono davvero? Pro e contro

10 agosto
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Con l’alt alla produzione di auto alimentate a benzina e diesel dal 2035 imposto dall'Unione Europea si è scelto di compiere un passo significativo verso la decarbonizzazione dei trasporti.

Questa decisione di grande importanza per l’ambiente, mette tuttavia i consumatori di fronte a uno scenario inedito accompagnato da molteplici interrogativi. Nel corso di questi anni, infatti, gli automobilisti si vedranno gradualmente costretti a passare a veicoli alimentati da fonti alternative. La scelta, al momento, ricade soprattutto sui veicoli ibridi che non hanno necessità di essere ricaricati, ad ogni modo, il vero scopo è viaggiare verso una mobilità 100% elettrica.

Di certo, per far sì che la transizione verso i veicoli detti EV avvenga senza eccessivi intoppi bisognerà dare una risposta ai tanti dubbi che assillano i guidatori, in primis le perplessità legate all’autonomia, legate in particolare alla durata della ricarica in termini di km e ai tempi necessari per ricaricare l’auto.

Auto elettriche: a che punto siamo con l’autonomia

È difficile stabilire con precisione quale sia la capacità delle batterie in uso ai veicoli elettrici, poiché, proprio come avviene con le auto alimentate dai tradizionali motori termici (differenti tra loro per alimentazione e cilindrata), l'autonomia è un fattore che varia da modello a modello. Va inoltre considerato che sul consumo della batteria hanno un peso specifico fattori come lo stile di guida, la velocità, la tipologia di percorso e persino le condizioni climatiche (le prestazioni della batteria, infatti, variano in caso la temperatura esterna sia molto calda o molto fredda). I dati forniti dalle case automobilistiche relativamente alle proprie vetture, non a caso, esprimono quella che è l’autonomia media del veicolo. Ad ogni modo, oggi con un'auto elettrica si possono percorrere distanze tra i 200 e i 500 km con una singola carica e alcuni modelli di marchi premium si spingono fino a 900 km di percorrenza. Si stima che in media un’auto elettrica possa percorrere 6-8 km/kWh, e la capacità media è di 30-80 kWh. Tenendo conto di questi due parametri in fase di acquisto, si può scegliere il veicolo più adatto alle proprie necessità, considerando che più sono alti questi due valori, più la durata della batteria sarà lunga.

I dubbi sulla sicurezza

Tra gli altri dubbi dei consumatori relativi all’acquisto di vetture elettriche ci sono anche questioni legate alla sicurezza delle stesse. Sebbene con il trascorrere degli anni gli standard di sicurezza di questo tipo di veicoli siano diventati sempre più elevati, il numero di casi di improvvisi incendi è ancora alto. Non sono affatto rari gli episodi di automobili EV che prendono fuoco spontaneamente in fase di ricarica (uno degli ultimi è avvenuto recentemente in Florida, ai danni di una Jaguar I-PACE che era in fase di ricarica nel garage di casa). La possibilità che la vettura prenda fuoco è da considerare anche in caso di incidente stradale di particolare gravità. In entrambi i casi, sia durante la ricarica, sia per un sinistro, il rogo causato da un’auto elettrica può risultare molto difficili da spegnere in virtù delle numerose componenti chimiche con cui sono realizzate le batterie.

Quanto impiega un’auto elettrica per ricaricarsi?

Proprio come per l’autonomia, la velocità di ricarica di un'auto elettrica può dipendere da diversi fattori. In primo luogo bisogna tenere conto della potenza con cui si ricarica la vettura, verificando i kW della presa disponibile nelle stazioni di ricarica. Poi bisogna accertarsi di qual è la potenza massima accettata dal caricabatterie del veicolo. Differiscono tra loro anche le tipologie di cavo utilizzate e inoltre va tenuto conto anche della capacità del sistema di accumulo a bordo della vettura e naturalmente dello stato di carica. Un'auto media con una batteria da 25 kWh richiede circa 8 ore per ricaricarsi completamente con una presa domestica che ha una potenza media di 3 kW. Il tempo scende a 2 ore per la ricarica effettuata in stazioni di ricarica più veloci, con potenza compresa tra 7,4 e 22 kW), e a 30 minuti per presso le stazioni di ricarica ultra rapide, con potenza compresa tra 43 kW e 50 kW.

Come evidenziato da Motus-E, in Italia il 92% dei punti di ricarica è in corrente alternata (AC), mentre l'8% in corrente continua (DC). Di questi, il 14% è a ricarica lenta (con potenza pari o inferiore a 7 kW), il 78% a ricarica accelerata in AC (tra più di 7 kW e 43 kW), un 4% fast DC (fino a 50 kW) e il restante 4% ad alta potenza (di cui quasi il 2% oltre i 150 kW). Progressivamente vengono installate stazioni di ricarica a potenze sempre più elevate: soltanto nell'ultimo trimestre i punti di ricarica in DC con potenza tra 50 e 150 kW sono aumentati del 46%, mentre c’è stato un incremento del 38% per i punti di ricarica con potenza superiore ai 150 kW.

Come sono distribuiti i punti di ricarica in Italia

A livello geografico, circa il 57% circa dei punti di ricarica sono dislocati nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro, mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Il 32% dei punti di ricarica per auto elettriche si trova nei capoluoghi di provincia, mentre il restante è dislocato negli altri comuni del territorio. Una nota dolente è rappresentata dalla presenza limitata la di infrastrutture di ricarica sulle autostrade. Soltanto c’è stato un incremento sulla rete autostradale grazie all’installazione di 85 punti di ricarica ad uso pubblico che hanno accresciuto il totale a 235 (di cui 151 con ricarica veloce o ultraveloce) punti di ricarica disponibili in autostrada. La rete autostradale italiana misura circa 7.318 km, si stima dunque che vi siano 2,1 punti di ricarica veloce ed ultraveloce ogni 100 km.

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica?

I costi per la ricarica di un’automobile elettrica dipendono dalla capacità della batteria e dalla potenza/velocità del punto di ricarica da cui ci si serve. In media, i prezzi per una ricarica domestica si aggirano fra 0,15-0,30 euro per kWh. La ricarica presso le colonnine, invece, costano in media 0,40 euro al kWh per le ricariche più lente e 0,80 euro al kWh per quelle più veloci.

In Italia, oltre alle infrastrutture di ricarica fisse, è in fase di sviluppo anche una rete di ricarica mobile che raggiunge direttamente l'utente, un servizio di cui per ora possono usufruire soltanto gli automobilisti di Roma, Milano, Bologna e Torino, e che può contare su 36 dispositivi mobili con una potenza di ricarica fino a 70kW.

L’impulso alla mobilità elettrica del PNRR

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono previste risorse da destinare per costruire una rete di punti di ricarica che sia in grado di sopperire numericamente e a livello di distribuzione geografica alla crescita del numero di veicoli elettrici preventivata nei prossimi anni. La cifra stanziata per gli investimenti previsti è di 741,3 milioni di euro. Soldi attraverso i quali si punta a rendere operative entro il 2026, almeno 7.500 stazioni di ricarica super-veloci sulle strade extraurbane (autostrade escluse) e almeno 13.755 stazioni di ricarica veloci nei centri urbani. Nel piano è prevista anche l’aggiunta di 100 punti di ricarica sperimentali volti allo stoccaggio dell'energia. Nelle previsioni degli analisti europei, entro il 2030 l'Italia dovrebbe avere un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici, numero che richiederebbe almeno 31.500 punti di ricarica rapida su tutto il territorio.

Fonte: www.today.it

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