Pensioni news, aumento aprile 2022 e non solo

25 marzo
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Pensioni 2022, ci sarà un aumento? E di quanto? Ecco tutte le news. Per calcolare in soldoni quanto si prenderà ci sono due effetti combinati da tenere presente: la rivalutazione Istat, per adeguare gli assegni al costo della vita, e la riforma Irpef, introdotta proprio quest’anno, che ha cambiato totalmente il sistema del prelievo fiscale e delle detrazioni si legge su laleggepertutti.it.

Pensioni 2022: quando vengono pagate

Innanzitutto una piccola buona notizia: con la cessazione dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, Poste Italiane ha comunicato che a partire dal mese di aprile 2022 sarà ripristinato il normale calendario di pagamento delle pensioni. Questo significa che i pensionati titolari di un libretto di risparmio, di un conto Bancoposta o di una carta Postepay Evolution riceveranno l’accredito il primo giorno del mese.

Chi ritira la pensione in contanti, invece, deve presentarsi per l’incasso allo sportello tra il giorno 1 e il 6 di ogni mese, secondo la turnazione alfabetica stabilita dall’ufficio postale.

Pensioni 2022: l’aumento Istat

La percentuale di rivalutazione degli importi delle pensioni per il 2022 è stata fissata all’1,7%. Si tratta dell’aumento annuale dovuto alla clausola di «perequazione automatica», che adegua periodicamente gli importi degli assegni al costo della vita, in base al tasso di inflazione rilevato dall’Istat. Entro il 1° trimestre dell’anno l’Inps (che a inizio anno aveva applicato la percentuale dell’1,6%) liquiderà a tutti i pensionati la differenza arretrata maturata dal 1° gennaio.

Attenzione, però: la rivalutazione non è piena per tutti. Beneficiano del 100% dell’aumento le pensioni che arrivano fino a 4 volte il minimo, mentre quelle di importo compreso tra 4 e 5 volte il minimo ottengono il 90% della quota di aumento (dunque la rivalutazione dell’1,53%) e quelle superiori a 5 volte la quota minima hanno diritto solo al 75% dell’incremento (per loro l’aumento è del 1,275%).

Pensioni 2022: i nuovi importi

Per effetto dell’adeguamento Istat, il nuovo importo della pensione minima sale a 523,83 euro mensili (6.809,79 euro annui), mentre l’assegno sociale ammonta a 468,10 euro mensili (6.085,43 euro annui). Per gli invalidi civili e i sordomuti la pensione mensile è di 291,69 euro mensili. I ciechi, invece, prendono 215,35 euro mensili se parziali, e 315,45 euro se totali.

Il nuovo importo dell’assegno sociale incide anche sui limiti di pignoramento 2022, che sono stati leggermente ritoccati al rialzo, in quanto il «minimo vitale» impignorabile è pari a una volta e mezzo l’assegno sociale (nel 2022, il minimo vitale è pari a 702,15 euro).

Pensioni 2022: aumento per riforma Irpef

Al di là della rivalutazione in base all’inflazione, il più consistente aumento delle pensioni 2022 arriva dalla riforma Irpef stabilita nell’ultima legge di Bilancio. Il ministero dell’Economia e Finanze, rispondendo ad un question time alla Camera, ha quantificato l’aumento medio in 210 euro all’anno.

Ciò deriva dal fatto che la riforma fiscale ha modificato gli scaglioni Irpef, riducendoli da 5 a 4, ed ha abbassato le aliquote di prelievo sugli scaglioni intermedi. Precisamente, la tassazione è scesa dal 27% al 25% per il secondo scaglione (redditi compresi tra 15mila e 28mila euro annui) e dal 38% al 35% per il terzo scaglione (redditi da 28mila a 50mila euro).

Il taglio delle aliquote di qualche punto percentuale si fa sentire soprattutto per le pensioni medio-alte: secondo i dati forniti dal Mef, i pensionati che rientrano nella fascia di redditi tra 15mila e 30mila euro annui avranno un incremento medio di 167 euro, mentre per quelli con redditi tra 30mila e 50mila euro l’aumento sarà di 308 euro annui (poco più di 25 euro al mese). E i pensionati “ricchi”, nella fascia di reddito tra 50mila e 70mila euro, sfioreranno i 500 euro in più all’anno (circa 41,25 euro al mese). Al di sopra di questa soglia, il beneficio si riduce progressivamente, per l’effetto dell’aliquota massima, pari al 43%, che inizia ad operare per i redditi maggiori di 50mila euro annui complessivi.

Pensioni 2022: detrazioni fiscali

Per ciascun pensionato, l’aumento concreto dipende anche da come cambiano le detrazioni con l’assegno unico universale, entrato in vigore a marzo 2022, che assorbe la maggior parte delle vecchie detrazioni Irpef. In particolare, le detrazioni per i figli a carico vengono mantenute solo per i figli di età superiore a 21 anni, mentre per quelli di età inferiore sono sostituite dall’assegno unico erogato dall’Inps. Nell’anno 2022 la detrazione per i redditi di pensione sarà pari a 1.955 euro per redditi complessivi fino a 8.500 euro annui (è questa la nuova soglia della no tax area, che nel 2021 era di 8.174 euro, con una detrazione di 1.800 euro). Sopra gli 8.500 euro la detrazione scende gradualmente al crescere dei redditi, fino ad azzerarsi oltre i 50mila euro annui.

Combinando l’effetto di questa detrazione per i redditi da pensione, che è decrescente al crescere dei redditi complessivi, con il nuovo meccanismo degli scaglioni ed aliquote Irpef ridotte di alcuni punti percentuali, il risultato è positivo: ad esempio, un pensionato che prende 900 euro netti al mese (15mila euro lordi: per questa fascia l’aliquota Irpef non è stata ridotta) avrà una detrazione per redditi di pensione di 1.537 euro (nel 2021 la detrazione spettante era di soli 1.297 euro).

Fonte: it.notizie.yahoo.com

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